Nostradamus e la profezia del 2001, attentato a New York

di Gianni Commenta

A quarantacinque gradi il cielo brucerà. Il fuoco si avvicinerà alla gran città nuova. All’istante una gran fiamma sarà sparsa, Quando si vorrà la gente del Nord mettere alla prova”.

Queste sono le parole che Nostradamus scrisse nella Centurie VI, 97 e dopo l’attentato del 2001 alle Torri Gemelle è stato logico collegarlo all’offensiva terroristica. È vero che il Veggente parla di una latitudine di 45° mentre la città di New York è a 45°, ma la differenza è minima.

Nostradamus descrisse l’evento nel 1555 tra i tanti che compongono la raccolta di profezie. L’uomo, che era un famosissimo alchimista e medico francese, ha lasciato centurie che gli studiosi tentano di decifrare da quattro secoli e mezzo.

Le centurie sono state scritte dal Veggente un francese tardo-medievale e non devono essere tradotte parimenti, altrimenti risulterebbero incomprensibili, ma vanno interpretate allo stesso modo dei testi biblici.

Anche se le quartine sono scritte in modo criptico posso essere comprese da studiosi e letterati e inoltre divengono chiare nel momento in cui avviene la realizzazione dell’evento di cui si parla. Allora e quel punto le parole è come se prendano un senso.

Ovviamente non tutti danno credito alle sue oscure profezie. Alcuni lo ritengono solamente un esponente dell’occultismo e che la sua era una visione “magica”. Non si può negare però che in molti trovino delle analogie tra disgrazie accadute e profezie di Nostradamus. È anche vero che, in quartine tanto ermetiche, ci si possa vedere ciò che più ci stimola, o le risposte di fatti accaduti dato che vagamente somiglianti. Tutto è nelle mani di chi decifra le sue parole. Comunque sia quest’uomo è stato in grado di affascinare nel suo tempo e continua a farlo ora tanto che il suo libro di profezie non ha mai smesso di venire ristampato. Alla prossima, con altre profezie …

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