L’ordalia; colpevole o innocente?

di Redazione Commenta

Oggi giorno se una persona ha commesso un delitto, un furto, o qualsiasi altra cosa che infrange la legge, per capire se è colpevole od innocente, abbiamo i tribunali, abbiamo le ore d’interrogatorio, la macchina della verità, la polizia che cerca anche le minime prove; ma un tempo gli uomini primitivi o medioevali cosa avevano per capire se una persona fosse colpevole o meno?

Esisteva una pratica chiamata “l’ordalia”, il cui nome proveniva dal termine germanico “Urteil” che significava, appunto, “giudizio”. Essa, principalmente consisteva nell’invocare una divinità, o sottoporre l’accusato ad una prova. L’ordalia veniva divisa in: ordalia giudiziaria, ed ordalia divinatoria;
l’ordalia giudiziaria, che fu praticata oltre modo nel medioevo, consisteva nel sottoporre l’accusato a una prova, che, se egli fosse stato in grado di superare, avrebbe dichiarato l’innocenza o al contrario la colpevolezza. Le varianti delle prove erano infinite, e cambiavano a seconda dell’epoca e dei paesi in cui erano praticate; potevano consistere nell’immergere l’accusato nell’acqua gelida, o nell’acqua calda, o nell’olio bollente, nel costringerlo a camminare sui carboni ardenti, ad afferrare una sbarra di ferro o una scure incandescenti, a camminare tra due roghi, a immergere la mano o un braccio nel piombo fuso, ad inghiottire un veleno.

l’ordalia divinatoria, veniva usata perlopiù nelle civiltà primitive, e consisteva nell’invocare la divinità della giustizia o gli spiriti della natura e far decidere l’ora se l’accusato era colpevole o meno. L’ordalia divinatoria veniva usata anche come aiuto, e cioè si invocavano gli spiriti per stabilire la via da seguire e trovare o meno un’alternativa; ad esempio, si chiedeva consiglio tra due sistemi di cura, ed in questo caso, al posto di sottoporre una persona alle prove, veniva sottoposto un animale, od un oggetto simbolico, così, l’ordalia diventava un specie di atto divinatorio. La tipologia di prove anche qui davano libero sfogo alla fantasia del popolo, e di fatti le prove consistevano, in duelli, in corse tra animali, a chi sosteneva più a lungo un peso; chi vinceva veniva preso in considerazione sulla scelta.

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