
Addentrarci in un pezzo di storia della musica contemporanea, occupandoci dei Beatles e di uno dei suoi fondatori, John Lennon, come abbiamo fatto nel precedente articolo, senza menzionare gli altri componenti di questo storico gruppo, significherebbe fare in un certo senso un torto a questi ultimi non meno importanti componenti, dalla interessante e composita personalità.
L’altro importante compositore e mente del gruppo dei Beatles è stato certamente Paul McCartney. Prescindiamo in questa sede, comunque, dall’alone di mistero che ammanta la sua figura, a causa di una leggenda metropolitana che circola da oltre quarant’anni in merito alla sua presunta morte.
I lettori più curiosi potranno certamente trovare varie fonti al riguardo anche sul web in merito al cosiddetto aneddoto PID ovvero “Paul is Dead”, arricchito da illazioni su presunti indizi espliciti reperibili nella grafia delle copertine dei Long Playing del gruppo ma anche, ancora una volta, in messaggi subliminali, presumibilmente presenti all’interno delle tracce dei loro dischi che porterebbero alla conclusione che dal 1966 il “vero” Paul McCartney sarebbe stato sostituito, dopo essere perito in un incidente d’auto, da un sosia dalle identiche sembianze oltre che capacità artistiche e musicali.