Sciamanesimo, vocazione portata in sogno

di Gianni Commenta

La sfera emotiva gioca un ruolo fondamentale nella guarigione del paziente, questo gli sciamani l’hanno sempre saputo molto bene e la magia che appicano comporta anche la somministrazione di terapie quali rilassamento, massaggi, erbe, diete, esorcismi e rituali di pruficiazione, confessioni e placebo.

Tutti questi poteri riuniti nelle mani di una persona, ma… come si diventa sciamani? In genere nessuno sceglie di diventare tale, al contrario, viene scelto. La vocazione arriva attraverso un sogno di possessione estremamente vivido, oppure da una visione o dalla guarigione di una grave malattia.

Il rito di iniziazione può avvenire in modi differenti: con una cerimonia pubblica o con una conversione personale e si conclude con una morte simbolica e la resurrezione. Questo perchè attraverso il rito l’eletto sciamano può arrivare all’albero del mondo e passare nel regno celeste e perdendo il suo stato terreno.

A questo punto il neofita viene istruito dal vecchio sciamano del villaggio o dagli stessi spiriti,  sulle tecniche di guarigione, sull’uso delle erbe e della preghiera, sui canti e nenie che sono gli strumenti del guaritore e fanno parte dei rituali e delle cerimonie.

Gli sciamani per millenni hanno continuato a guarire, anche in tempi più moderni, unendo tecniche differenti con terapie semplici, ottenendo risultati anche in società sempre più evolute. Spesso gli sciamani danzavano vorticosamente, cadendo in una sorta di trance che li aiutava ad avvicinarsi agli spiriti.

Mentre erano in trance potevano anche sottoporsi a prove difficili, come camminare sui carboni ardenti, senza sentire il minimo dolore. Spiriti e divinità avrebbero poi aiutato lo sciamano a capire cosa doveva fare per guarire e aiutare il paziente bisognoso di cure. Spesso le cure variavano da caso a caso e con il tempo sono diventate sempre più specializzate. Gli sciamani hanno sempre tratto ispirazione dagli dei, o spiriti.

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