Il significato di alcuni simboli alchemici

di Redazione Commenta

Sebbene la precisa origine dei simboli alchemici sia oscura, è presumibilmente possibile che essi siano stati creati come abbreviazioni per indicare i metalli e le sostanze colorate, ma successivamente, quando l’alchimia iniziò a svilupparsi e concepì un rapporto di corrispondenza tra pianeti e metalli, questi ultimi furono rappresentati con i simboli astrologici dei corpi celesti cui erano associati, ed il fatto che sia i pianeti e sia i metalli fossero sette dette maggiore potere mistico a questi simboli.

I simboli che corrispondono ai pianeti e ai metalli, come detto anche ieri, hanno sempre e solo un significato preciso, ma ci sono talmente tanti simboli e parole non facilmente comprensibili nell’alchimia che sarebbe difficile elencarli tutti, quelli postati nell’immagine qui sopra sono alcuni dei significati collegati ai vari simboli, invece ora vedremo alcune parole e simboli che troviamo spesso nei libri di alchimia antichi, vedremo il potere che emanano secondo gli alchimisti.

L’Aquila: il simbolo dell’aquila in alchimia sta a significare l’insieme celeste e solare, la conoscenza divina, la maestosità di innalzarsi, essa viene assimilata alle sublimazioni mercuriali.
Il Basilisco: un rettile leggendario che uccide con l’alito pestilenziale e lo sguardo infuocato. In alchimia descrive il fuoco devastatore che prelude alla trasformazione dei metalli, mentre da un punto di vista spirituale rappresenta il bagliore della falce della morte che si abbatte improvvisa sul predestinato. In questo caso l’adepto deve prepararsi con coscienza e lucidità all’incontro con la morte.
Il Caduceo: un simbolo molto famoso, in alchimia viene raffigurato con una bacchetta (l’asse di equilibrio) intorno alla quale si arrotolano in senso inverso due serpenti (le opposte forze cosmiche maschili e femminili).
La Calamita: beh il significato di questo simbolo è abbastanza palese, rappresenta tutte le forze di attrazione magnetica, quindi forze misteriose e irresistibili.
Il Caos: rappresentava il vuoto primordiale anteriore alla creazione, il tempo in cui l’ordine non era ancora stato imposto agli elementi del mondo.
La Colomba: essa rappresenta l’emblema dello spirito divino, la purezza, la libertà.
Il Fabbro: è ovviamente colui che trasforma e modella i metalli, egli è il detentore dei segreti celesti, quindi assume un forte valore iniziatico.
La Fermentazione: in alchimia è il simbolo di trasformazione, ovvero il passaggio dalla morte alla vita.
Il Labirinto: rappresenta la difficoltà di trovare la strada interiore.
Il Libro: è il simbolo della scienza e della saggezza. In alchimia un libro chiuso significa la materia vergine, invece aperto la materia fecondata.
La Linfa: è il simbolo dell’elisir di vita, dell’immortalità e della perfezione spirituale. Per l’alchimia araba la linfa divina è l’energia sovrannaturale del Principio supremo, essa nutre l’intelligenza e dona l’accesso alla vita eterna.
Il Liocorno: è un simbolo alchemico che descrive la possibilità di trascendere la sessualità.
La Perla: essa rappresenta il centro mistico per eccellenza e l’immagine della perfezione ideale delle origini e dei fini dell’uomo e rappresenta la spiritualità.
La Putrefazione: è il simbolo della morte dei corpi e la divisione degli elementi che li compongono. Simboleggia la distruzione dell’antica natura e la nascita di un nuovo essere in grado di creare nuovi frutti.

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