I fratelli Blair alla ricerca della magia

Qualche decennio fa due fratelli inglesi, Lawrence e Lorne Blair uno antropologo l’altro cineasta, si accostarono alla magia durante un loro viaggio attraverso l’Indonesia. Di questo viaggio Lawrence nel suo libro “L’anello di fuoco“, resoconto delle loro avventure scrisse: “furono le tracce del misticismo vivente ad attrarci prima di tutto in Indonesia”.

Nelle numerose isole che visitarono trovarono saggi, guaritori e mistici e se si crede alle parole scritte da Lawrence anche ipnotizzatori, mangiatori di fuoco, fachiri, ma anche ciarlatani. La magia prendeva la forma anche della trance.

L’individuo più interessante di cui narravano era un cinese nato in Indonesia e che inconttrarono a Giava. Lo soprannominarono “Dynamo Jack” ed era un guaritore che curava tramiche scosse elettriche che uscivano dal suo corpo.

La magia e l’amore nell’antichità

Il Medioevo fu il periodo in cui prolificarono gli incantesimi d’amore, ma a quanto pare alcuni incantesimi e filtri d’amore non erano poi così innocui per il soggetto di tanta devozione. Inoltre comportavano riti alquanto orribili.

Secondo quanto citato in una raccolta di istruzioni un amante che non fosse ricambiato doveva fare due figurine di argilla una delle quali rappresentava lui, l’altra la donna amata. Lei veniva raffigurata inginocciata lui in piedi con la spada alla gola della donna.

I nomi di alcuni demoni dovevano venire incisi sull’argilla femminile e vi si conficcavano tredici spilli di bronzo in gambe e braccia affinchè lei lo pensasse. Intanto che faceva l’operazione l’uomo cantilenava: “Trafiggo (la gamba o il braccio) perchè lei mi pensi.

Medea, leggendaria maga greca aiuta Giasone

Medea era la nipote della maga Circe e figlia del re delle Colchide. La sua natura era di strega cattiva che si vendicata di tutto e tutti quelli che avevano osato contrastarla.

Successe anche nei confronti del padre che non approvava l’amore della figlia per Giasone, avventuriero e viaggiatore della mitologia greca. Al comando della nave Argo, Giasone partì per la ricerca del vello d’oro e si sottopose alle prove per poterci arrivare.

Ci riuscì grazie all’aiuto magico di Medea alla quale promesse, dopo aver saputo che era una maga, il matrimonio appena avesse conquistato il vello. La strega gli aveva anticipato tutti gli ostacoli che Giasone superò.

Circe, maga famosa del passato e della mitologia

Gli antichi Romani presero molte divinità e figure dalla Grecia e diedero vita alla loro mitologia. La bellissima e bionda Maga Circe è una di queste figure. Figlia del dio Sole, Elios, era una strega ed è una di quelle che è stata meglio descritta nella mitologia classica.

Nell’Odissea la maga Circe e i suoi poteri hanno un ruolo centrale. Esiliata sull’isola di Eea per aver avvelenato il suo sposo, re dei Sermati, la maga passava le sue intere giornate cantando e tessendo in un meraviglioso palazzo di marmo nascosto alla vista da una lussureggiante foresta.

Ulisse sbarcò sull’isola insieme ai suoi uomini che mandò in avanscoperta in un giro di ricognizione. Guidati dal fido Euriloco vennero attirati dal suono dolcissimo della voce della maga fino al suo palazzo.

Magia e religione nel mondo – parte I

La credenza nella magia e la superstizione si trovano anche nei ceti più colti delle  nazioni industrizalizzate, anche magari al momento non è subito distinguibile. La superstizione più comune sono gesti che si vedono nel quotidiano, come toccare ferro o incrociare le dita.

C’è ovunque, in determinate circostanze, la volontà di compiere dei rituali che  salvaguardano da conseguenze dannose. I Giapponesi ad esempio, definiti un popolo pratico e razionale, oltre che tecnologico, credono che alcuni giorni dell’anno siano “sanrinbo” ovvero sfavorevoli per costruire, ma anche negli anni sfortunati.

I proprietari di ristoranti, per ingraziarsi la sorte, mettono mucchietti di sale fuori dalla porta. In Unione Sovietica hanno un grande rispetto per i guaritori, si dice vi ricorse anche Breznev.

La storia di alchimia e cabala – parte II

Ricordiamo che era la notte di Natale e appena fu buio i tre uomini presero pentagrammi e lanterne e si recarono al vigneto e, senza fare alcuna operazione di purificazione, inziarono l’invocazione per come era descritto nei libri di Weber. Per prima cosa tracciarono sulla porta della capanna il tetragramma, poi accesere un piccolo fuoco di carbonella.

Disegnarono un cerchio sul soffitto e verso le dieci di sera Gessner cominciò ad invocare lo spirito solare ripetendo per tre volte un incantesimo che gli sembrava molto adatto alla situazione. Stavano citando dei passi del libro “La discesa di Cristo all’Inferno” in cui si trovavano molti riferimenti divini.

Appena dopo aver fatto questo chiamò Och, principe del regno del Sole affinchè mandasse il suo servo, lo spirito custode del tesoro, Nathael, da loro per aiutarli a trovarlo. Fu a quel punto che Weber disse di essere caduto in delirio. Difatti quando lo trovrono era ancora privo di conoscenza, mentre gli altri due erano morti.

La storia di alchimia e cabala – parte I

Alchimia e cabala sono due discipline occulte che hanno avuto lunghe e complicate storie. Gli studiosi che se ne occupavano dovevano combattere con persone che proponevano nuovi metodi per stregare, curare, fascinare e divinare. La gente comune utilizzava talismani e pozioni magiche, incensi di ogni genere per cercare di evocare e controllare gli spiriti.

Un intruglio che veniva paticolarmente utilizzato a questo scopo era un miscuglio di legno di sandalo rosso, mirra, zolfo, mele marce, feccia di vino e senico con cui tener lontani gli spiriti ostili. In un certo qual modo questa magia popolare venne anche utilizzata dai maghi professionisti e divenne parte dei rituali.

Avvenne però che anche la magia spicciola prendesse qualcosa dal vero sapere occulto. Tante sono le storie che narrano di come qualche “mago popolare” cercasse di rubare la conoscenza ai professionisti.

Un innocente condannato per stregoneria – parte III

Il boia consigliò a Junius di confessare inventandosi storie che mettessero fine alle sue sofferenze e martoriato nel fisico e nello spirito il borgomastro finì per farlo. Anche questo scrisse nella lettera alla figlia, come se volesse chidere perdono per aver confessato il falso e aver messo nei guai altre persone.

Ma era una catena in cui anche lui era finito a causa delle false confessioni delle donne torturate prima di lui. Junius disse d’essere stato irretito da una donna demone e di aver giurato fedeltà al diavolo, di essere andato con le streghe ai sabba e cavalcato un cane nero volante.

Queste sue confessioni non bastarono e fu torturato nuovamente, così affermò d’aver cercato di uccidere i suoi figli e continuò a inventare orribiltà nella speranza di cavarsela. Poi gli chiesero di fare i nomi di chi era con lui.

Un innocente condannato per stregoneria – parte II

Il principe-vescosvo di Bamberg confiscò i beni alle persone che fece uccidere, ma anche a quelle che teneva imprigionate. Un documento redatto nel 1631 attestava che i suoi “cacciatori di streghe” a cui faceva trarre moltissimi vantaggi dal loro “lavoro”, avevano confiscato circa 500.000 fiorini e monete d’oro alle vittime giustiziate e altri 220.000 ai prigionieri.

Oltre al profitto, che già di per sè era una buona causa, c’era anche un’altra motivazione: la Germania era uno stato che non aveva unità religiosa ed era stata messa in ginocchio dala “guerra dei trent’anni”.

L’esercito cattolico e quello protestante si affrontavano spesso facendosi la guerra. Nel tentativo di risolvere i problemi e giustificare il loro operato, i cattolici si affidavano alle argomentazioni di gesuiti e domenicani nel tentativo di trovare il modo per riconquistare le raccaforti protestanti.

Magia nell’Antico Egitto, i medici-sacerdoti

Nell’Antico Egitto i primi medici erano con tutta probabilità anche maghi. Un antico testo infatti recitava che !chi cura i malati deve essere esperto di magia, edotto sugli incantesimi ed essere capace di fare amuleti per controllare la malattia”. Un novizio, per diventare medico-sacerdote con le capacità magiche, doveva sottoporsi ad un addestramento rigoroso che durava anni.

Al termine di questo otteneva il titolo e poteva curare. Il medico-sacerdote praticava anche una sorta di psicoterapia con l’uso di droghe. I pazienti venivano messi a dormire nel tempio, dopo che erano stati drogati e al risveglio veniva chiesto loro di raccontare i sogni che avevano fatto.

Gli egiziani interpretavano i sogni e spesso solo questo bastava per liberare il paziente dai sintomi della malattia. Questo perchè gli egizi attribuivano ai sogni capacità di oracolo. Per curare utilizzavano anche riti magici e pozioni composte anche di alloro e ulivo, terra vergine, semi di assenzio, un’erba chiamata cyncephalion e albume di uovo di ibis.

Evocazione delle fate in Inghilterra

La magia è sempre stata considerata molto potente e secoli fa in Inghilterra, nessuno ne dubitava, tanto che i maghi venivano ritenuti in grado di convocare le fate. Il metodo che utilizzavano era descritto in modo molto preciso in un manoscritto che chiunque fosse in grado di leggere poteva consultare.

Per evocare una fata bisogna però seguire alla lettera le istruzioni con cura quasi maniacale, tanto che erano in pochi quei maghi anche molto abili che ci provavano. Per prima cosa bisognava prendere un cristallo quadrato piuttosto grande oppure un vetro di Venere, lungo tre o quattro pollici, unità di misura inglese.

Questo cristallo, o vetro, doveva poi essere posto nel sangue di una gallina bianca e lasciato lì per tre mercoledì, o venerdì. Poi andava ripreso e lavato con acqua Santa e purificato con dei fumenti. A questo si dovevano prendere tre bastoncini di legno di nocciolo oppure bacchette di un anno accorciate quel tanto che bastava per farle diventare bianche e della lunghezza giusta per scrivere i nomi degli spiriti folletti.

Maria Teresa d’Austria e la superstizione nel suo tempo

Nel XVIII secolo in Europa  centrale regnava l’ignoranza e le persone erano terribilmente superstiziose. Erano tantissime le condizioni e i fatti inspiegabili a cui, per ignoranza, non sapevano dare risposta. In questo panorama si distinse l’arciduchessa d’Austria e regina di Ungheria e Boemia.

Divenne un punto fermo di razionalità. Fu nel gennaio del 1755 che Maria Teresa venne a conoscenza di un fatto: un vampiro nella Moravia scatenava il panico e con l’approvazione del cleso il popolo era riuscito a far riesumare  alcuni corpi per farli decapitare e bruciare.

Era proprio l’ingoranza di quest’ultimo a far dilagare la superstizione e la paura. L’arciduchessa, per capire e spiegare quei fenomeni, si affidò alla cooperazione e consulenza del suo medico, l’enimente scienziato Gerard van Swieten.

Incantesimi e rituali di protezione

Oggi torneremo a parlare di incantesimi, per lo specifico di canti di protezione ed incantesimi per allontanare le negatività da voi stessi.

Incantesimo per Rompere i Poteri di un Incantesimo

Se siete sicure che qualcuno vi abbia lanciato contro un incantesimo, prendete una grande candela nera e mettetela all’interno di un calderone o in una grande coppa nera.

Abracadabra, parola magica più antica e origini della magia

Esistono varie ipotesi sulla nascita della magia. Alcuni studiosi sostengono che sia nata ancor prima della religione e che l’uomo fosse in qualche modo un “animale magico”. Qui vorrei fare una piccola parentesi. I termini che spesso vengono utilizzati per descrivere l’uomo, come in questo caso (animale magico) sono da intendersi ripresi esattamente dal passato, quando la proprietà di linguaggio non era uguale a quella odierna, e con animale si intendeva “creatura”.

A quanto risulta gli uomini preistorici dell’Europa Centrale utilizzavano la magia modellando statuine d’argilla che poi facevano esplodere esponendole al calore. Nei frammenti cercavano il significato diviniatorio. È curioso notare come, seppur conoscendo la possibilità di cottura dell’argilla nel forno, la utilizzassero solamente per le statuine e non per i recipienti domestici.

È la scrittura, al suo apparire, a darci la misura di quanto la magia fosse importante per le civiltà primitive, la stessa scrittura che per molto tempo fu ritenuta una delle arti magiche.