Shintoismo, una dottrina poco conosciuta – parte ultima

Shintoismo
Le danze rituali (kagura) hanno un’ origine molto antica, e consistono sostanzialmente in rappresentazioni pantomimiche dei diversi miti e vengono di solito eseguite da bambine di 10-12 anni.

Nella maggior parte delle case si trova un piccolo altare, kamidana, su cui sono disposti oggetti simbolici come un amuleto per i kami, uno specchietto, una candela ed un vaso con ramoscelli dell’albero di sakaki. Ogni rito inizia sempre con il lavarsi delle mani ed il risciacquo della bocca, pii si deposita davanti all’altare un’offerta di un po’ di riso ed una scodella d’acqua. In seguito si sta in piedi o seduti su un tappetino e si china la testa verso l’altare in segno di deferenza. Dopo la preghiera si piega due volte la testa, si battono due volte le mani tenendole sollevate e si termina con un inchino. Infine si portano in tavola le offerte commestibili e si consumano.

Shintoismo, una dottrina poco conosciuta – parte III

Testi sacri
I più importanti testi sacri e mitologici shintoisti sono il Kojiki (Cronaca di antichi avvenimenti) e il Nihongi (Annali del Giappone).

Il primo, Kojiki è in tre volumi, in lingua giapponese e la tradizione vuole che venisse fatto compilare da O no Yasumaro, su incarico della casa imperiale nell’anno 714. IL testo ripercorre la storia del Giappone dall’età degli dei fino alla morte dell’imperatore Suiko (628 d.C.). Il principe Toneri presentò nel 720 il Nihongi, un testo di trenta volumi redatto in cinese che narra la storia del Giappone dalle mitiche origini fino al 697 d.C. importante anche il Kujiki risalente al 620 d.C., attribuita al principe Shotoku Taishi,ma anche l’Engi shiki (Cerimoniale dell’era Engi), in cinquanta libri e compilato intorno al 905-927 da Fujiwara Tokihira e Fujiwara Tadahira.

Shintoismo, una dottrina poco conosciuta – parte II

Oggi parleremo di Feste e Templi giapponesi Shintoisti.

Le Feste o matsurii in giapponese. Le feste giapponesi sono veramente allegre, ed il loro scopo rimane essenzialmente religioso: cioè presentare alla divinità l’espressione dei sentimenti di riconoscenza di una comunità, e di riferire ad essa gli avvenimenti più importanti dei fedeli, con preghiere ed offerte.

Le feste vengono accompagnate da danze sacre e da esecuzioni di musiche religiose, ci sono tornei di sumo, gare di tiro all’arco, corse di cavalli o regate. Le feste religiose giapponesi sono tante ed ogni tempio, villaggio possiede una o anche più feste tipiche dove si celebra con un rituale particolare.

Numerose feste sono legate alla vita dei campi e alle vicende della semina e del raccolto (simile al culto celtico) altre hanno come scopo la purificazione dei fedeli e la protezione da ogni male mediante l’espulsione degli spiriti maligni: come Setsubun (scacciata degli orchi mediante il lancio di fagioli secchi), che si celebra in date diverse, ma particolarmente all’inizio della primavera.