Raimondo di Sangro famoso come il principe di Sansevero, fu un’alchimista, massone, militare, esoterista e inventore, nato da Antonio, duca di Torremaggiore e da Cecilia Gaetani dell’Aquila d’Aragona, la madre morì subito dopo il parto, e il padre, spirito libertino, lo abbandonò a solo un anno di vita, rimasto orfano crebbe con i nonni paterni. All’età di 10 anni i nonni lo mandarono a studiare a Roma presso la scuola dei Gesuiti dove restò fino a 20 anni, acquisendo una cultura di molto superiore alla media, ed unita alla sua naturale propensione allo studio diventò una dei “geni” del Settecento napoletano ed europeo. Finito gli studi nella scuola gesuita si recò a Napoli, città natale, dove, in seguito alla morte del nonno, divenne principe di Sansevero.
Rimasto nella storia non solo per le sue spiccate doti di militare, ma sopratutto per i suoi studi alchemici e chimici, per le sue invenzioni, per i suoi libri massonici, i quali la maggior parte vennero censurati dalle autorità ecclesiastiche, perché i contenuti erano sospetti di stregoneria, il che gli portò molti problemi. Intorno a lui quindi aleggia sempre un alone di mistero e paura e il popolino racconta storie “fantastiche” e magiche su di lui e sulla sua famiglia, creando cosi una serie di leggende.