Ian Stevenson: reincarnazione

di Redazione Commenta

L’idea della reincarnazione ha sempre fatto parte della cultura orientale fin da tempi molto antichi, prendiamo ad esempio gli indiani d’America che con la loro conoscenza sulle erbe e i loro effetti allucinogeni, hanno fatto si di poter scoprire le loro vite passate. Questo credo però, oggi, si sta diffondendo anche in occidente, e molti sono gli studi e le pratiche per poter riuscire a vedere le vite passate. Ieri abbiamo conosciuto un po’ della vita di un grande psichiatra, Ian Stevenson, che fra i primi ha studiato questo “fenomeno”. Oggi continueremo a vedere nello specifico il fenomeno della reincarnazione e sopratutto le ricerche più importanti fatte da questo grande psicanalista.

Come detto già ieri le ricerche di Stevenson sulla reincarnazione iniziarono nel 1960, quando visitò un caso nello Sri Lanka, di un bambino che affermava di conoscere e ricordare la sua vita passata, senza però l’ipnosi regressiva, cosi il dottore cercò le prove e vide che i nomi dei genitori della vita passata del bambino erano esistiti realmente e tutto ciò che affermava il bambino era esatto. Nel 1960 il Dott. Stevenson pubblicò due articoli sul “Journal of the American Society for Psychical Research” di bambini che ricordavano vite passate, nel 1974 pubblicò il suo primo libro intitolato “Venti casi indicativi di reincarnazione” disponibile tutt’ora anche in italiano.

Continuò a scrivere libri sulla reincarnazione e nel 1997 pubblicò un’altra sua opera intitolata “La reincarnazione e Biologia”, nel primo volume, descrive principalmente cosa sono, secondo lui, le voglie, e cioè segni che fin dalla nascita abbiamo e che ci portiamo come prova dalla vita passata,un marchio spesso legato alla morte o all’assassinio o a una sofferenza legata ad essa, nel secondo volume invece Ian si concentra sulla deformità ed altra anomalie che i bambini presentano fin dalla nascita.

In molti casi presentati dal dottor Stevenson ci sono anche documenti medici disponibili come ulteriore prova, che di solito vengono compilati dopo la morte della persona. Il dottor Stevenson aggiunse che nei casi da lui studiati e “risolti” in cui voglie e deformità erano presenti, l’unica spiegazione logica fosse quella della reincarnazione, e solo il 30% – 60% di queste deformità può essere attribuito a difetti di nascita, in quanto riferiti a fattori genetici, infezioni da virus o cause chimiche.

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