Quali sono le maledizioni più famose esistenti? Che si sia semplicemente appassionati del mistero o si creda davvero che queste abbiano effetto, parliamo di un ambito che incuriosisce moltissimo.
Tutankhamon e altre misteriose maledizioni
Non di rado, tra l’altro, si parla anche di maledizioni legate a oggetti, che rendono il tutto ancor più misterioso. Talvolta si tratta di qualcosa legato a una morte non chiara. Altre volte ci troviamo davanti a veri e propri mister. Ovviamente amplificati dal passare del tempo e dai racconti che si avvicendano.
La maledizione più famosa è senza dubbio quella di Tutankhamon. Le storie inerenti alla scoperta del sarcofago del famoso faraone bambino, risalente al 4 novembre del 1922, continuano ancora oggi a fornire molto materiale spaventoso e ad alimentare storie dell’orrore. La spedizione, guidata da Howard Carter e finanziata da George Herbert, conte di Carnarvon, causò non poche morti tra i presenti. Quella che viene ancora oggi riconosciuta da molti come una maledizione fu, con molta probabilità, una grave infezione batterica sviluppatasi tra i partecipanti.
Qualcosa di simile avvenne anche con la scoperta della tomba del re polacco del XIV secolo, Casimiro IV Jagellone. Anche in questo caso alcuni membri della spedizione iniziarono a morire. La maledizione, in questo caso, potrebbe essere semplicemente l’effetto di funghi mortali di cui sono state trovate tracce nella sepoltura.
Anche diamanti e caproni coinvolti
Tra le maledizioni più famose vi è anche quella del diamante Hope. Nel 1660, Jean-Baptiste Tavernier, importante commerciante di gemme francese, acquistò un imponente diamante dalla sconosciuta origine. Se ne persero in qualche modo le tracce fino all’arrivo tra le mani di Henry Philippe Hope, nel 1839. Non esistono prove evidenti che il diamante sia collegato alla morte di chi lo ha posseduto nei secoli.
Di certo, però, le storie che giornali e gioiellieri iniziarono a far circolare nel XX secolo resero possibile venderlo a un alto prezzo. Intorno al 1910, venne acquistato dall’ereditiera Evelyn Walsh McLean, alla quale succedette una società di gioielli statunitense che nel 1958 lo regalò allo Smithsonian.
Un tratto comune di tutte queste storie è il fatto che non sia possibile documentare effettivamente e con precisione il collegamento tra le morti e la maledizione.
Non è molto conosciuta in Europa, ma tra le maledizioni più famose vi è anche quella del caprone dei Chicago Cubs.
La squadra credette per anni che la maledizione lanciata da William “Billy Goat” Sianis quando nel 1945 non gli fu consentito di entrare con la propria capra allo stadio avesse compromesso il destino della squadra. Fu solo nel 2016, quando i Cubs riuscirono finalmente a vincere le World Series dopo più di un secolo, che molti pensarono che la maledizione fosse stata ufficialmente spezzata.
Attenzione: in questo caso, la storia fu presa più sul serio di quanto sarebbe stato opportuno.