Morte e reincarnazione, viverle come rinnovamento

di Gianni Commenta

Abbiamo affrontato la questione relativa alla domanda che molti si pongono, ovvero se la reincarnazione è soltanto illusione o mera verità, e oggi ci occupiamo invece di vedere come l’uomo possa vivere la morte e la reincarnazione come rinnovamento.

Intanto la reincarnazione è un processo che avviene dopo la morte fisica dell’individuo che, ad un certo punto, comincia un processo di trasformazione in un altro ente. Quella che appare come morte, in realtà è dunque un processo di trasformazione necessario perché ad un certo punto struttura animica (psiche) non è più in grado di portare avanti un processo di rinnovamento come mentalità e accrescimento evolutivo e ha dunque la necessità di trasformarsi in qualcosa d’altro.

La reincarnazione insomma diventa quasi indispensabile per dare nuova vita alla struttura animica precedente che invece, arrivata ad un certo punto, non aveva più stimoli per esistere. E’ in questo modo che morte e reincarnazione possono essere vissute come processo di rinnovamento: la nuova struttura che si andrà ad acquisire dopo la morte fisica conserverà intatto il risultato delle esperienze passate vissute sulla Terra e metabolizzate dalla coscienza.

Attraverso il processo di reincarnazione, però, l’anima capirà quello che sulla Terra a volte non ha capito e metabolizzerà tutti quei rapporti difficoltosi e tortuosi che sulla Terra ha vissuto con negatività. Nel processo che porta alla reincarnazione, l’anima acquisirà nuova consapevolezza, grazie anche alle esperienze pregresse che non andranno perse e che saranno dunque utilizzato per compiere il cosiddetto salto e raggiungere un livello superiore.

Foto | Thinkstock

 

 

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