Come scrutare il futuro, previsioni con gli oggetti – III

di Gianni Commenta

Sono così tante le forme di divinazione che in effetti è quasi impossibile conoscerle tutte, anche perchè alcune sono molto antiche e ai giorni nostri non vengono nemmeno più utilizzate, se non da qualcuno che ne ha conservato ricordo e memoria e ne è particolarmente attratto.

Una divinazione ancor oggi molto utiizzata è quela che si avvale dei sogni e si chiama oniromanzia, basata appunto sull’interpretazione di visioni notturne e sogni.

Una che potrebbe, dal nome essere scambiata e che non ha a che fare con gli uomini single è la scapolomanzia, predizione del futuro fatta utilizzando i segni sulle scapole degli animali.

Quest’altra è decisamente più complessa, si tratta della sciomanzia, divinazione attraverso le dimensioni, l’aspetto e la forma degli spiriti dei morti, però se non si vedono…

La selenomanzia è l’interpretazione dell’aspetto e delle fasi lunari mentre con la sicomanzia viene fatta la divinazione attraverso l’osservazione delle foglie secche di fico. Probabilmente queste si utilizzavano nel mondo rurale per tentare di capire come sarebbe stato il raccolto o cose simili.

La sideromanzia era la divinazione secondo le forme che la paglia produceva quando era fatta cadere sul ferro caldo mentre la un pò macabra splancnomanzia trattava la lettura e previsione attraverso le viscere di animali sacrificati.

La tiromanzia era piuttosto “casearia” nel senso che passava attraverso la coagulazione del formaggio. Altre sono la transataumanzia interpretazione di eventi e conversazioni sentite per caso e la uromanzia nella quale venivano ispezionate le urine.

Concludono questa carrellata di pratiche, moderne e antiche, di scrutare il futuro per redire eventi la xilomanzia, ovvero osservazione di rami di alberi caduti e ceppi che bruciano sul fuoco e la zoomania divinazione effettuata attraverso gli avvistamenti di animali immaginari. Quest’ultima davvero creativa e fantasiosa. Tra tutte alcune sono utilizzate ancor oggi, altre proprio per niente, ma fanno parte del nostro vissuto, di popolazioni antiche che sentivano la necessità di guardare al futuro, di predire il loro domani.

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