Un mondo popolato dagli spiriti, il nagual

di Gianni 2

Gli uomini primitivi cercavano di “sintonizzarsi” con la natura e con gli spiriti degli animali convinti che fossero intrinsecamente collegati e derivanti dalla stessa sconosciuta origine. Tra le società primitive c’era già la convinzione che tutti gli esseri viventi avessero un’anima interiore e incorporea.

Il mondo a quei tempi era dominato dal mistero e dagli spiriti e venne naturale pensare che mentre il corpo dormiva l’anima ne uscisse e si aggirasse qui e là, con la capacità di entrare nel corpo di altri spiriti fossero essi umani o animali.

E visto che anche gli animali avevano uno spirito non era difficile pensare che anche queste potessero trasmigrare nel corpo degli uomini. In più c’erano degli uomini, e delle donne, che sapevano trasformarsi in animali.

In alcune culture c’è anche l’idea che un uomo e un animale possano condividere l’anima, quindi uccidendo l’animale si uccide anche l’uomo. Questa credenza si chiama nagualismo ed è tuttora vivo in Messico e America Centrale.

Il padre del neonato esce fuori dalla capanna e sparge della cenere per terra. Il primo animale che vi lascerà le impronte diventerà il nagual, ovvero lo spirito guida del bambino. Il nagual andrà in aiuto al bambino tutte le volte che questo lo chiamerà e lo pregherà.

Se muore uno dei due morirà anche l’altro e i due rimarranno legati per la vita. Il legame tra i due viene però creato dal fato perchè sarà il primo animale che passa con cui nascerà questo legame. Con il passare del tempo la venerazione verso gli animali divenne più complessa, le prime società si organizzarono in tribù e clan e cominciarono ad identificarsi con animali particolari. Nacque così l’uso del totem che divenne una credenza ereditaria che caratterizzava una particolare famiglia. In molti gruppi ogni giovane ha il suo totme personale che ha la stessa funzione del nagual.

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