Ian Stevenson il caso del piccolo Ravi

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Stevenson Ian nato nel 1918, fu un medico canadese, titolare di psichiatria nella “Virginia School of Medicine” dell’università di Charlottesville. Egli dedicò tutta la sua vita alla psichiatria e alla parapsicologia, e di fatti nel 1960 vinse il premio “William James”, e fu membro della Parapsycological Association.

Nei sui casi di parapsicologia si interessò spesso dei fenomeni di precognizione, bilocazione, e in particolare modo degli apparenti ricordi, che alcuni sui pazienti, avevano delle loro vite passate. Nel corso degli anni studiò 600 casi di ricordi di reincarnazioni, approfondendone 20 molto significativi, verificatesi in India, a Ceylon, nei territori indiani dell’Alaska, in Brasile e in Libano.
Stevenson approfondì i 20 casi, raccogliendo informazioni e testimonianze, ricostruendo così la vita precedente del paziente.

Tra i casi che lui trattò, quello che venne poi più volte ricordato, fu quello del piccolo Ravi, che a quattro anni, incominciò a narrare episodi di una sua vita precedente, il quale diceva, che quando aveva sei anni, si chiamava Munna, ed era figlio di un ricco indiano di nome Prasad. Prasad, venne poi confermato, viveva in una località vicina, chiamata Kanaidje, e aveva avuto un figlio di nome Munna, che sfortunatamente, a sei anni era stato assassinato; il suo cadavere era stato, poi, ritrovato con la testa mozzata. Ravi era nato, sei mesi dopo la morte del piccolo Munna, egli ricordava quasi tutto della sua breve vita passata, ricordava la sua casa, i suoi giocattoli, il viso dei genitori, e perfino i suoi assassini, che erano parenti del padre, che furono poi processati per il delitto, ma vennero poi rilasciati per assenza di prove.

Il piccolo Ravi, manifestò ancora per qualche anno i ricordi della sua “vecchia vita”, ma non vennero fatti ulteriori indagini, perchè il padre “attuale” aveva paura di perdere il figlio. Dopo la morte di questo, però, ricominciarono le ricerche, che trovarono conferma; una volta Ravi incontrò per caso i suoi assassini, e fu preso da un attacco d’ira verso i due. Un particolare scioccante, che lasciava pochi dubbi, sul fatto che Ravi dicesse la verità, è che presentava un segno rosso intorno al collo, come quasi una ferita rimarginata.

Stevenson studiò altri casi, simili a quelli del piccolo Ravi, in cui il paziente, presentava, lo stesso carattere del “vecchio se”, segni della morte della sua vita precedente, e ricordi vividi.
Stevenson ha dato relazione di questi suoi studi nel suo libro “La reincarnazione: venti casi a favore”.

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