Spettri nell’Inghilterra del XIX secolo

Il periodo d’oro per gli spettri in Inghilterra fu nel XIX secolo, quando la nazione era presa tra scienza e religione, tra ragione e sentimento e la società vittoriana sviluppò un’ossessione per il romanticismo e un morboso interesse per la morte e gli spiriti dei defunti.

Le storie di fantasmi, morti e apparizioni divennero vere e proprie forme di intrattenimento. Un astuto uomo d’affari, George R. Tweedie pensò bene di ideare una serie di conferenze accompagnate da immagini per illustrare cinquanta storie di fantasmi.

Riscosse un enerme successo, tanto da finire sulle pagine del Pall Mall Gazette. Ogni abbonato poteva avere la serie di conferenze per mezzo scellino, ma questa non forniva risposte, soltanto la rassegna di alcune storie di fantasmi recenti e diffuse ampiamente.

La SPR e i suoi inizi, studi sugli spiriti – parte II

Nei loro studi sulle apparizioni quelli della SPR, Myers in primo luogo, indagarono nelle capacità della mente e quest’ultimo coniò anche la parola “telepatia” per intendere la trasmissione del pensiero. Difatti alcuni sostenevano che le apparizioni altro non erano che fenomeni di telepatia, non vere manifestazioni di spiriti.

Myers invece era convinto che le manifestazioni fossero causate dall’energia residua della persona deceduta che entra in contatto con la mente della persona ancora viva, insomma si tratterebbe di una comunicazione che avviene non attraverso i cinque sensi, canali sensoriali “normali”, ma attraverso la telepatia.

Le richerche della SPR portarono a risultati incredibili: moltissime persone aveva avuto un qualche tipo di percezione extrasensoriale, chi uditiva, chi visiva, chi olfattiva e via di seguito. La maggior parte delle apparizioni accadevano in momenti di crisi, ma altre non avevano nessun collegamento con episodi di morte o presunta morte.

La SPR e i suoi inizi, gli studi sugli spiriti – parte I

L’esistenza di spiriti e fantasmi non è mai stata del tutto scartata e in realtà le due cose sarebbero in pratica la stessa cosa, ma vediamo come. Un fantasma è uno spirito uscito dal corpo al momento della morte e che rimane sulla Terra.  A volte sono animati da malvagità e astio, però la maggior parte delle volte sono invece solamente anime spaventate, sconvolte, arrabbiate per come sono decedute.

Nel 1882 nacque la SPR, società di ricerca psichica con a capo Frederic Myers e alcuni colleghi che fece ricerche per interi anni per poter sostenere le proprie teorie. In molti sostengono che i fantasmi non esistano, ma sono tantissime le prove a favore.

Inoltre ci sono case, musei, castelli, sia in rovina che in buone condizioni, in cui vi si possono trovare. Inoltre le anime pare possano uscire dal corpo anche in momenti che non siano la morte o momenti di crisi in cui sembra approssimarsi la morte.

Luoghi misteriosi in Italia: Torino e le Grotte Alchemiche e la Valle D’Aosta

Se siete alla ricerca di luoghi misteriosi, unici e poco conosciuto, oggi vi voglio presentare un luogo da visitare, magari facendo una scampagnata con gli amici. La regione che andremo ad analizzare è il Piemonte e la Valle D’Aosta.

Torino è considerata la città misteriosa in Italia, il punto di incrocio di linee energetiche negative e positive, e secondo delle leggende, sarebbe stata fondata nel 1.500 a.C. dagli Egizi (basta pensare al Museo Egizio nella città che è tra l’altro il più importante d’Europa e secondo solo a Il Cairo.

Torino, nell’antichità, è stato un luogo di vacanza e studio per Nostradamus, Cagliostro, Saint-Germain, Fulcanelli e Paracelso.

Luoghi misteriosi in Italia: il Castello di Valsinni a Matera

Se siete alla ricerca di luoghi misteriosi, unici e poco conosciuto, oggi vi voglio presentare un luogo da visitare, magari facendo una scampagnata con gli amici. La regione che andremo ad analizzare è la Basilicata, e più esattamente Il Castello di Valsinni (Matera).

Nel castello di Valsinni un tempo visse la nobile Isabella Morra poetessa e donna dalla dolcezza innata. Quest’amore di Isabella per la vita e l’amore, la portò ad “odiare” il castello dove risiedeva poiché appariva buio e desolato.

La povera Isabella soleva passare il suo tempo tra le inquietanti stanze del maniero, mentre i fratelli, ovviamente tutti maschi, si dividevano tre caccia nei boschi e banchetti mentre il padre era esiliato in Francia.

Apparizioni di anime nei momenti di crisi

Il fatto di cui si narra avvenne circa alla metà dell’Ottocento ed è molto particolare perchè racconta dell’apparizione di una ragazza sotto forma di fantasma ai suoi familiari nel momento in cui sta morendo a chilometri di distanza.

Era l’imbrunire a Clapham, in Inghilterra e una donna e su figlio erano seduti in giardino a godersi quel momento sereno. Stavano chiacchierando piacevolmente quando il figlio scattò in piedi indicando il sentiero che andava verso la loro casa.

Aveva visto la sorella, Ellen. Ma cosa ci faceva la ragazza a casa quando avrebbe dovuto essere a Brighton? L’avevano allontanata dalla famiglia per fare in modo che si staccasse dal suo innamorato: la loro era una storia impossibile.

Gli Shaker e gli spiriti

Nel XVIII secolo, in Inghilterra nasceva il movimento degli shaker. Solo una dozzina di anni dopo sarebbero salite alla ribalta le sorelle Fox, di cui abbiamo già parlato. Questo movimento prendeva il nome dalle danze che i membri della congregazione facevano.

Cosa avevano in comune gli shaker e le sorelle Fox? Gli spiriti dei defunti. Anche gli shaker comunicavano con loro. Erano nati come una affiliazione dei quaccheri e in America prosperarono dal 1826. Si contavano ben 18 comunità di shaker negli Stati Uniti in quei tempi.

I membri della congrega credevano nella parità dei sessi, erano pacificisti e praticavano il celibato. Ritenevano anche di poter parlare con i loro defunti e con i personaggi importanti trapassati. Fu nell’agosto del 1837 che venne segnato l’inizio di una intensa attività spiritica.

Poltergeist perseguita una tomba a Barbados

Nell’isola di Barbados, situata nelle Piccole Antille, una tomba di famiglia era perseguitata da un poltergeist che continuò a manifestarsi per anni in quel luogo.

I primi ad accorgersi di qualcosa di strano furono i Chase, proprietari terrieri nell’isola, nel 1812, appena dopo la morte della figlia Dorcas. La famiglia possedeva una semplice cappella mortuaria in un cimitero vicino a Bridgetown dove seppellirono la ragazza il 6 luglio.

Alcuni giorni dopo la sua prematura morte si sparse sull’isola la voce che la ragazza si fosse lasciata morire di fame a causa delle crudeltà subite dal padre. Alcune settimane anche l’uomo, che non godeva della simpatia delle persone, morì improvvisamente.

I fantasmi dei vivi e quelli dei morti

Nel 1886 Edmund Gurney, uno dei fondatori della SPR (società di Ricerca Psichica) scrisse insieme a Frederic Meyers e Frank Podmore, il libro Phantasms of the Living, ovvero “Fantasmi dei vivi“.

L’opera richiese tre anni di lavoro e si sviluppò in due volumi. Erano catalogati nelle fitte pagine circa settecento casi di apparizioni di defunti appena morti o apparizioni di “crisi”, come venvano chiamate.

Queste però non venivano ritenute vere esperienze fuori dal corpo, visto che avvenivano dopo la morte. Le migliori testimonianze furono ritenute quelle in cui casi di persone raccontavano di essere “uscite dal corpo” come essere spirituale per recarsi altrove.

Infestazione di fantasmi a Brighton – parte II

Oltre a tonfi sordi e pianti disperati udirono una voce dolce che sussurrava “oh, perdonami” e alla fine, in capo a sei mesi la vedova con i due figli se ne andarono, disperati. Era impossibile vivere in quella casa. Il caso fu studiato da due massimi ricercatori dell’epoca, Frank Podmore e Edmund Gurney.

I due intervistarono molte persone, comprese la vedova, e tutti dissero di aver assistito ai medesimi episodi, compresa l’apparizione del pallido volto femminile. In seguito mandarono Smith, all’epoca segretario di Gurney, per continuare le ricerche.

Spesso succedeva che, all’arrivo dei ricercatori, il fantasma se ne andasse e che l’atmosfera psichica ne risultasse disturbata. Nella casa di Brighton non successe e Smith potè documentare tantissimi casi durante la permanenza sua e della moglie per i tredici mesi in cui vissero nella casa.

Infestazione di fantasmi a Brighton – parte I


Un membro della SPR inglese, tale G. A. Smith, nel 1888 si trasferì con la moglie nella cittadina costiera di Brighton, nell’Inghilterra meridionale. Pare che fosse stato mandato proprio dalla società per verificare alcuni fenomeni paranormali che avveniva nella casa dove andarono ad abitare.

La dimora era infestata da anni. La prima persona che ebbe problemi fu una donna, di cui non si fece mai nome per porteggere la sua privacy dalla curiosità e pubblicità. La donna, peraltro abbastanza giovane e coraggiosa, vi era andata ad abitare nel 1882.

Quando sentiva strani rumori in giro per la casa si “armava” di attizzatoio e andava a vedere chi fosse, ma si trovava sempre alle prese con un invisibile intruso. I rumori che udiva erano pesanti passi e il suono insistente del campanello della porta, un vecchio congegno in cui un filo collegava la maniglia esterna al campanello posto all’interno della casa.

L’abbazia di Whitby e Santa Hilda

Una leggenda racconta che le rovine maestose dell’abbazia di Whitby, nello Yorkshire, siano abitate dagli spiriti, anime che vagano inquiete. L’abbazia fu eretta nel 657 sulla collina  vicina al mare e fu distrutta due secoli dopo dai vichinghi.

In seguito fu ricostruita nel 1067 dai conquistatori normanni. La fondatrice dell’abbazia originaria era Santa Hilda e pare che la donna non abbia mai voluto abbandonare il luogo che tanto amò in vita.

Difatti il suo spettro, avvolto in un sudario si aggira tra le rovine e spesso appare affacciato ad una delle più alte finestre. Ma la Santa è stata protagonista anche di altre apparizioni, sempre all’interno dell’abbazia.

Il fantasma di Creech Hill

Era la fine del 1700 e alcuni archeologi dilettanti a Creech Hill stavano visitando il terreno dove tempo prima sorgeva un tempio celtico. Qui trovarono due scheletri di uomini crocefissi, uno era un normanno, l’altro un sassone.

In quella zona dovevano esserci state grandi battaglie e vi si narravano parecchie leggende di fantasmi. Molti viandanti che durante la notte passavano per la collina o nelle sue vicinanze narravano di aver udito il rumore di passi molto pesanti, echi di strane risate.

Altri invece raccontavano di aver visto una sagoma nera, un fantasma. Si diceva che una notte un fattore che passava di lì di ritorno da un mercato ebbe la sventura di imbattersi in una figura che giaceva per terra, sulla strada ai piedi della collina.

Lo spirito delle acque e il fantasma di Kitty

Tempo fa si riteneva che vi fossero degli stretti legami tra gli spiriti e le acque di fiumi, mari e laghi, forse a causa delle persone sventurate che finivano per annegare nelle acque e che, pareva, cercassero di attirarvi altre persone.

A Lydford Gorge, una località inglese nella contea di Devon successe proprio così, a quanto si narra. Qui vi era uno scuro specchio d’acqua alimentato da una cascata alta circa sei metri che prende il nome di Kitty’s Step. Questa era rifugio di uno spirito.

Secondo quanto viene narrato un giorno imprecisato del passato una donna anziana, chiamata appunto Kitty, tornando dal mercato non seguì la solita strada principale per tornare a casa, ma passò attraverso una scorciatoia nella gola montagnosa.