Il fenomeno dei bambini indaco

E’ da un po’ che per il web gira un articolo sui bambini indaco, ma chi sono questi bambini? Cosa hanno di tanto speciale da destare l’attenzione di molti scienziati e psichiatri? Perchè sopratutto in questi anni se ne sta parlando molto?

Simboli Reiki: antahkarana

 Oggi continueremo a conoscere i simboli che vengono usati nella pratica spirituale Reiki e in particolare parleremo del simbolo “Antahkarana”, simbolo antichissimo e molto potente, esso si presenta semplice, ma anche multiplo a croce, e multiplo con 16 elementi.

Antahkarana (la prima figura a sinistra) è un simbolo sacro che è stato custodito gelosamente nel segreto per migliaia di anni da pochi iniziati, è un antico simbolo di guarigione e di meditazione che è stato usato in Tibet e in Cina per migliaia di anni. È un simbolo molto forte che sprigiona effetti benefici sui chakra e sull’aura anche tenendolo semplicemente vicino, esso se disegnato su carta può creare un effetto psichico sullo spazio circostante in grado di influenzare i corpi energetici dell’essere umano.

Molti sono i modi per usarlo e per utilizzare i suoi benefici.
Quando si fa lavoro curativo Antahkarana focalizza e approfondisce l’azione delle energie di guarigione coinvolte.

Il Reiki e il Kanji Reiki

La scorsa volta parlammo della pratica spirituale Reiki, quella pratica New Age che sfrutta l‘energia dell’universo e il corpo umano come canalizzatore di energia per curare il mali e i dolori fisici. Vedemmo anche i principali simboli che vengono utilizzati e visualizzati dai principianti per liberare l’energia utile a questo tipo di pratica. Oggi continueremo a parlare del Reiki del significato della parola stessa e del significato che ha questa parola scomposta, perchè ogni sillaba emana un energia potente tutta sua, inoltre parleremo del Kanji Reiki un ideogramma antichissimo e i suoi molteplici usi, del potere che emana se posizionato in diverse parti della casa o su alcuni oggetti elettronici.

La parola Rei-ki

Reiki è il nome che venne dato da Mikao Usui alla consapevole riconnessione tra l’energia vitale parziale e quella universale in un individuo. Reiki è anche il metodo che realizza questa consapevole riconnessione. Il Rei e il Ki vengono armonizzati a livello del cuore e da lì espressi e manifestati come Reiki, o Vibrazione di Luce. Scomposta la parola, ogni sillaba ha un suo significato:
Rei: delinea l’aspetto universale, totale, onnicomprensivo dell’Energia, l’Uno-Tutto.
Ki: delinea l’aspetto individualizzato dell’energia vitale che troviamo in ogni essere umano

La new Age e la reincarnazione

La New Age è un movimento spirituale sviluppatosi nella seconda metà del XX secolo e il suo scopo principale è portare avanti la spiritualità dell’uomo senza dogmi e senza frontiere anche atttraverso una ricerca nella coscienza.

Un concetto di base della New Age è la correlazione tra le parti che compongono l’uomo:la mente, il corpo e lo spirito.

I simboli Reiki

 Oggi continueremo a parlare della pratica spirituale Reiki e in particolare parleremo dei simboli usati, strumento essenziale per raggiungere la piena consapevolezza dell’Energia e del potere di questa pratica. Bisogna ricordare però che il Maestro Usui introdusse l’uso dei simboli esclusivamente con lo scopo di aiutare i praticanti Reiki nell’esercizio della connessione con l’Energia, essi, infatti, solo un aiuto per l’inizio, per aiutare il praticante, ma quando esso sarà abbastanza bravo da tenere l’energia da sola, da essere lui stesso simbolo, questi simboli non verranno più utilizati.

Primo smbolo Reiki

Choku Rei indica forza, potere, azione. Rappresenta energia che ha direzione e scopo, serve a sostenere ogni altro strumento del Reiki (visualizzazioni creative, verbalizzazioni positive, rievocazioni, altri simboli – sia del Reiki di Usui sia di Karuna Reiki sia personali). Choku Rei significa: “per ordine dell’imperatore” intendendo con esso che “ciò che deve accadere accada”. Una traduzione più libera, ma che rende parimenti bene l’idea del significato di questo simbolo Reiki e: “tutta l’energia dell’universo si concentra in questo punto”.

Il Reiki: curare con le mani

 Oggi parleremo di una “nuova” pratica spirituale New Age, che sfrutta l’energia dell’universo per scopi terapeutici, tramite vari e particolari massaggi, questa pratica viene chiamata Reiki. Il nome Reiki deriva da due caratteri giapponesi che significano energia vitale e spirituale, infatti esso spesso viene definito come Energia Vitale Universale, i giapponesi usano questa parola anche come verbo per specificare i poteri personali della persona.

Questa pratica fu fondata da Mikao Usui, nato in Giappone nel 1865, affermò di aver ricevuto il dono di curare con le mani, e diventare catalizzatore di energia, dopo tre settimane di digiuno e meditazione sul monte Kurama. Nell’aprile del 1922, Usui si recò a Tokyo e lì fondò l’ “Usui Reiki Ryoho Gakkai” un organizzazione che lavorava sull’obbiettivo della guarigione dello spirito e del corpo

Platone discepolo di Socrate e il dualismo di anima e corpo – II

Continuo il discorso iniziato qualche tempo fa sul dualismo tra anima e corpo portato avanti tra gli altri anche da Platone. Torniamo al concetto che il corpo è un peso per l’anima e i due sono tenuti insieme da piacere e dolore.

È la morte che libera l’anima da questo peso quindi va considerata come uno scioglimento e separazione che porta a liberare dalle passioni e alla vera conoscenza. Platone era profondamente convinto dell’immortalità dell’anima e questo rendeva meno spaventosa la morte.

Socrate dice che “l’anima è immortale e sopravvive alla more del corpo per allontanarsi sano e salvo”, Platone sostiene che l’anima esiste ancor prima del corpo mortale e che esisterà dopo la sua morte.
E questo da luogo al concetto di reincarnazione. Platone afferma che un individuo dovrebbe vivere nel modo più “santo” possibile altrimenti per mancanza di virtù nella vita succesiva potrebbe avere disgrazie.

Cosa sono i fantasmi

Si parla spessissimo di fantasmi, apparizioni e cose di questo genere, magari tutti sappiamo già a grandi linee di cosa si tratta, ma è un argomento così affascinante che personalmente non smetterei mai nè di parlarne, nè di cercare informazioni per saperne di più.

Mi piacerebbe anche parlarvi dei fantasmi in relazione a tutte le maggiori religioni del mondo per paragonarle e vedere cosa credono, voi che ne dite? Ad ogni modo introduciamo l’argomento!

Platone discepolo di Socrate e il dualismo di anima e corpo

Diversamente da Socrate altri filosofi pensavano che l’uomo, una volta morto il corpo che lo ospitava, non fosse altro che un respiro che si disperdeva nell’aria. Certo è che dopo di lui in  molti si interessarono all’argomento, ma fu Platone, discepolo di Socrate a dare un impulso a questa ricerca dell’anima.

Le sue teorie e i suoi principi divennero fondamentali nella filosofia occidentale. Egli fu il primo a postulare quello che poi si sarebbe chiamato “concetto dualistico” di mente e corpo. La parola che lui utilizzò “psyche”, significava sia mente che anima.

Il dualismo sostiene che ogni uomo è formato da un’anima intrappolata in un corpo che la prima è del tutto simile al divino: è immortale e capace di pensiero, è immutabile e indecomponibile. E proprio per questa sua natura l’anima ha una sua esistenza indipendente dal corpo.

Socrate, corpo e anima l’essenza dell’uomo

Contro Socrate, uno dei più grandi pensatori greci, furono montate false accusa e venne condannato da un tribunale a bere cicuta. Il motivo di questo era il suo atteggiamento critico e pungente verso la classe dirigente ateniese.

Non scappò, non si mise in salvo, non negò, perchè sarebbero state come ammissioni di colpevolezza. Era il 399 a.C. Socrate trascorse le sue ultime ore di vita conversando con amici e discepoli, tra cui c’era il giovane Platone. Lui a sua volta fu maestro di Aristotele.

Ma torniamo a Socrate. La sua ultima conversazione avvenne in cella ed ebbe per soggetto l’Eternità. Discussero della morte e delle possibili vite ultraterrene. Il grande filosofo era convinto che la morte altro non fosse che il mezzo attraverso il quale il corpo e l’anima si separavano.

Teorie sui fantasmi, la vita dopo la morte

Parliamo molto di spiritismo, di fantasmi che infestano case, o di apparizioni in luoghi antichi, ma anche moderni, ma quale spiegazione possiamo a dare a questo genere di cose? E perchè alcune persone li vedono e altre no?

Cosa fa la differenza? La prima se vogliamo a porsi quesiti fu Eleanor Sidgwick, sorella del primo ministro inglese A.J. Balfour e coordinatrice della SPR ai tempi del suo esordio. “Un’apparizione esiste di per sé, indipendentemente dalle persone a cui si manifesta, cioè esiste anche se non c’è nessuno presente a percepirla?” , fu la domanda.

Gli spiritisti le risposero che un’apparizione è un’entità indipendente ed è lo spirito “disincarnato” dal corpo defunto. In poche parole l’anima che al momento della morta lascia il corpo, ma che rimane “legata” alle sue cose terrene, legame che le impedisce di andare altrove.

Magia Bianca, cos’è e come funziona

Pare che il termine Magia Bianca e ciò che vi è collegato sia nato per contrastare quella che era la Magia Nera. Con Magia Bianca si intende, come abbiamo avuto modo di dire, quella magia che aiuta le persone nella loro vita e in questo tipo di magia si utilizza la Luce Bianca.

La Luce Bianca è una forma di energia divenuta popolare una sessantina di anni fa, al pari passo il movimento New Age. Ne fanno parte incantesimi di difesa, di guarigione, di protezione e purificazione.

La Luce viene utilizzata principalmente per contrastare le cose che potrebbero influenzare negativamente la vita della persona. Questa Luce eterea agisce come un purificatore, spazza via tutte le energie che incontra e ripulisce.

Callaway e i viaggi extracorporei – parte I

Nella maggior parte dei casi i viaggi extracorporei dell’anima non era molto assidui, anzi si potevano ritenere il contrario: spordici e casuali. Il primo che disse di essere in grado uscire dal proprio corpo come spirito assiduamente e ogniqualvolta lo desiderasse era Hugh G. Callaway che inizialmente ne parlò utilizzando lo pseudonimo di Oliver Fox.

Callaway era nato nel 1885. Da piccolo era stato un bambino malaticcio e ipersensibile che trascorreva il suo tempo tra una malattia e l’altra e gli incubi ricorrenti che popolavano le sue notti. Era molto giovane quando apparvero i suoi poteri paranormali.

Sviluppò un metodo mentale per riuscire a non avere incubi e trovò una sorta di relativa tranquillità fino a quando all’età di tredici anni perse la madre e poco dopo anche il padre. Callaway aveva sempre temuto la morte e a quei lutti si chiuse in se stesso.

Channeler e la New Age degli anni Ottanta – parte II

Pare che tutto ebbe inizio in una regione dello Stato di New York, nota come “il distretto bruciato” per i fuochi di risveglio religioso che venivano accesi. Movimenti religiosi vi nacquero tra cui mormoni, shaker, secessionisati, perfezionisti cristiani, femministe convinte.

A quei tempi alla gente comune sembravano tutti uguali e il distretto sembrava ai più un covo di sovversivi, ma poi alcuni movimenti rientrarono nella “rispettabilità” e a metà dell’800 nacque proprio in quella zona un movimento socio-religioso che avrebbe coinvolto milioni di persone. Durò trent’anni e si propagò a macchia d’olio da lì al resto dell’America per arrivare fino in Europa.

Da questo nacque la New Age. Le origini dello spiritismo si fanno risalire a due ragazzine, le sorelle Fox, che non pensavano certo che avrebbero suscitato tanto e tale interesse. Le due sorelle Kate e Maggie, erano bambine del tutto normali, prive di immaginazione, figlie di una coppia metodista che si trasferì nel “distretto bruciato”.