Metodo di guarigione sciamanica

Abbiamo già affrontato varie volte l’argomento che riguarda la guarigione attraverso incantesimi e rituali, ed oggi vorrei riprenderlo per trascrivervi un incantesimo che ho trovato su libro “Sciamanesimo celtico” di John Matthews. L’incantesimo ha origini sciamane antichissime, e per eseguirlo bisogna avere dimestichezza con il “sentire” le energie. L’idea sarebbe farlo eseguire da chi pratica Reiki o pranoterapia.

La pranoterapia

 Prima di parlarvi della pranoterapia incominciamo a capire cos’è il prana, esso è una forma di energia un po’ più vasta di come la intendiamo noi occidentali, è l’energia che ci fa vivere, il soffio della vita che quando moriamo ci abbandona, è respiro, vita, potenza, vigore, è l’energia dell’universo dentro di noi. La pranoterapia deriva dal nome sanscrito “प्राण” cioè prana, che significa energia vitale, e dal greco antico “θεραπεία” che significa “cura-guarigione” e quindi terapia, essa nasce in Italia a Torino nel 1970, e dal 1980 diventa famosa grazie ai primi guaritori italiani e grazie anche al mezzo mediatico e pubblicitario.

La pranoterapia consiste nell’imposizione della mani in corrispondenza della parte malata, permettendo cosi il passaggio del “soffio vitale” dal corpo del pranoterapeuta, colui che manda l’energia, al paziente. In oriente si pensa che ogni dolore fisico proviene da un malessere dello spirito, quindi è bene precisare,che questa pratica viene usata per lo più per curare lo spirito che i dolori fisici in se.

Simboli Reiki: antahkarana

 Oggi continueremo a conoscere i simboli che vengono usati nella pratica spirituale Reiki e in particolare parleremo del simbolo “Antahkarana”, simbolo antichissimo e molto potente, esso si presenta semplice, ma anche multiplo a croce, e multiplo con 16 elementi.

Antahkarana (la prima figura a sinistra) è un simbolo sacro che è stato custodito gelosamente nel segreto per migliaia di anni da pochi iniziati, è un antico simbolo di guarigione e di meditazione che è stato usato in Tibet e in Cina per migliaia di anni. È un simbolo molto forte che sprigiona effetti benefici sui chakra e sull’aura anche tenendolo semplicemente vicino, esso se disegnato su carta può creare un effetto psichico sullo spazio circostante in grado di influenzare i corpi energetici dell’essere umano.

Molti sono i modi per usarlo e per utilizzare i suoi benefici.
Quando si fa lavoro curativo Antahkarana focalizza e approfondisce l’azione delle energie di guarigione coinvolte.

Il Reiki e il Kanji Reiki

La scorsa volta parlammo della pratica spirituale Reiki, quella pratica New Age che sfrutta l‘energia dell’universo e il corpo umano come canalizzatore di energia per curare il mali e i dolori fisici. Vedemmo anche i principali simboli che vengono utilizzati e visualizzati dai principianti per liberare l’energia utile a questo tipo di pratica. Oggi continueremo a parlare del Reiki del significato della parola stessa e del significato che ha questa parola scomposta, perchè ogni sillaba emana un energia potente tutta sua, inoltre parleremo del Kanji Reiki un ideogramma antichissimo e i suoi molteplici usi, del potere che emana se posizionato in diverse parti della casa o su alcuni oggetti elettronici.

La parola Rei-ki

Reiki è il nome che venne dato da Mikao Usui alla consapevole riconnessione tra l’energia vitale parziale e quella universale in un individuo. Reiki è anche il metodo che realizza questa consapevole riconnessione. Il Rei e il Ki vengono armonizzati a livello del cuore e da lì espressi e manifestati come Reiki, o Vibrazione di Luce. Scomposta la parola, ogni sillaba ha un suo significato:
Rei: delinea l’aspetto universale, totale, onnicomprensivo dell’Energia, l’Uno-Tutto.
Ki: delinea l’aspetto individualizzato dell’energia vitale che troviamo in ogni essere umano

I simboli Reiki

 Oggi continueremo a parlare della pratica spirituale Reiki e in particolare parleremo dei simboli usati, strumento essenziale per raggiungere la piena consapevolezza dell’Energia e del potere di questa pratica. Bisogna ricordare però che il Maestro Usui introdusse l’uso dei simboli esclusivamente con lo scopo di aiutare i praticanti Reiki nell’esercizio della connessione con l’Energia, essi, infatti, solo un aiuto per l’inizio, per aiutare il praticante, ma quando esso sarà abbastanza bravo da tenere l’energia da sola, da essere lui stesso simbolo, questi simboli non verranno più utilizati.

Primo smbolo Reiki

Choku Rei indica forza, potere, azione. Rappresenta energia che ha direzione e scopo, serve a sostenere ogni altro strumento del Reiki (visualizzazioni creative, verbalizzazioni positive, rievocazioni, altri simboli – sia del Reiki di Usui sia di Karuna Reiki sia personali). Choku Rei significa: “per ordine dell’imperatore” intendendo con esso che “ciò che deve accadere accada”. Una traduzione più libera, ma che rende parimenti bene l’idea del significato di questo simbolo Reiki e: “tutta l’energia dell’universo si concentra in questo punto”.

Il Reiki: curare con le mani

 Oggi parleremo di una “nuova” pratica spirituale New Age, che sfrutta l’energia dell’universo per scopi terapeutici, tramite vari e particolari massaggi, questa pratica viene chiamata Reiki. Il nome Reiki deriva da due caratteri giapponesi che significano energia vitale e spirituale, infatti esso spesso viene definito come Energia Vitale Universale, i giapponesi usano questa parola anche come verbo per specificare i poteri personali della persona.

Questa pratica fu fondata da Mikao Usui, nato in Giappone nel 1865, affermò di aver ricevuto il dono di curare con le mani, e diventare catalizzatore di energia, dopo tre settimane di digiuno e meditazione sul monte Kurama. Nell’aprile del 1922, Usui si recò a Tokyo e lì fondò l’ “Usui Reiki Ryoho Gakkai” un organizzazione che lavorava sull’obbiettivo della guarigione dello spirito e del corpo