Ufo, ricordi di rapimenti recuperati

di Gianni Commenta

Era il 1974 quando la famiglia Avis stava tornando a casa, in una cittadina dell’Essex, a est di Londra. Era notte, per questo fu più evidente la luce accorgersi della luce azzurra che accompagnava la macchina mentre attraversavano una nebbiolina verde.

Arrivati a casa si resero conto che avevano un vuoto nella memoria di ben tre ore, periodo che non sapevano come fosse passato. Quelle ore di incoscienza li preoccupavano così si fecero ipnotizzare e fecero riaffiorare quello che a tutti gli effetti venne considerato un rapimento.

Gli alieni che avevano rapito la famiglia Avis erano alti un metro e venti e uno di loro, un medco, li aveva sottoposti ad un esperimento. Un’altra donna del New England affermò di esssere stata rapita dagli extraterrestri.

La donna aveva solo un pallido ricordo del rapimento, dettagli vennero però a galla anni dopo, quando si sottopose ad ipnosi. I ricordi sfuocati e vaghi sono una caratteristica che accomuna le persone rapite.

Betty Andreason ebbe quest’esperienza nel 1967, aveva ai tempi sette figli e se la passavano piuttosto male. La casa dove abitavano era situata nei boschi di South Ashburnham.

Il mese prima suo marito si era ferito durante un incidente stradale ed era in ospedale. Nella casa di Betty si erano trasferiti i suoi genitori per darle una mano. Una notte la casa fu avvolta dalla nebbia e le luci si spensero tutt dopo aver tremolato.

Fu il padre di Betty a vedere per primo gli alieni e poco dopo tutti quanti caddero in una sorta di torpore simile alla morte. Gli alieni erano bassi e con la pelle grigia, con occhi a mandorla e con mani a sole tre dita.

Dissero a Betty di seguirli sull’astronave e che da quello dipendeva il destino dell’umanità, così lei lo fece e salì a bordo, in quel momento iniziò il suo viaggio (continua).

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