UFO e la sicurezza degli Stati Uniti – parte I

Gli Stati Uniti, o meglio il Governo americano hanno sempre affrontato la problematica degli avvistamenti UFO come un grave problema di sicurezza nazionale, arrivando anche a nascondere, così si dice, prove, a tacere e a condurre ricerche che non avrebbero dovuto portare che a ritenere errori ed equivoci questi avvistamenti.

A vedere le strane forme nel cielo non sono matti, persone strambe a cui difficilmente si darebbe fiducia, ma medici, piloti di linea e di aerei militari che sanno quel che fanno e soprattutto quel che dicono. Spesso sono stati definiti isteria collettiva, ma la polemica non si è mai spenta, tanto che il mondo ha continuato a credervi.

Nel 1949 fu portato avanti, solo per pochi mesi, il progetto Grudge che avrebbe dovuto dimostrare che si trattava solo di fenomeni naturali, o aberrazioni della vista, ma su 244 avvistamenti il 23% non aveva spiegazione plausibile. La ricerca però concludeva lo stesso con la conclusione che si trattasse di tutt’altro che UFO!

Il potere supremo nelle mani della Dea Madre

La mitologa inglese Jane Hellen Harrison con i suoi studi condotti negli anni Venti, dimostrò che per un certo periodo, nella mitologia pre-omerica il potere supremo era stato detenuto da una divinità femminile. La dea venerata non era però, come in Mesopotamia, dispensatrice di vita, ma al contrario una creatura misteriosa e sinistra.

Il suo compagno è rappresentato come un serpente. Nei giorni di festa a questa creatura si offrivano in dono maiali macellati nell’oscurità dei boschi. La Harrison scrisse: “Gli esseri venerati non erano dèi umani razionali osservanti della legge, bensì spiriti, fantasmi, folletti vaghi, irrazionali e perlopiù malvagi“.

A quanto pare erano venerati solamente perchè in questo modo le persone credevano che mostrando rispetto e venerazione questi si sarebbero tenuti alla larga e non avrebbero dato fastidio. Le uniche dee che che non avevano caratteristiche e tratti oscuri erano Afrodite e Atena.

Ley ed energie della Terra, levitazione a Chanctonbury Ring (II)

Continuiamo a parlare di intersezioni di ley. Ecco un altro curioso avvenimento, accaduto sempre nell’isola inglese. Stavolta ad essere protagonista è l’anello di Chanctonbury, un terrapieno in cima ad una collina e circondato da maestosi faggi, nell’Inghilterra del meridionale.

Un tempo in questo luogo sorgeva un forte anglosassone e, da quanto si può intuire, era teatro di grandi battaglie. Anche in questo caso il luogo di cui si parla è ubicato sull’intersezione di cinque ley, due delle quali molto lunghe e con molte chiese. Era la notte del 25 agosto del 1974 e William Lincoln vi si recò con tre amici.

Avevano sentito parlare dei fenomeni paranormali che avvenivano all’anello e si erano incuriositi. Volevano vedere se succedeva qualcosa mentre erano lì loro. Giunsero sul posto di sera tardi, tutt’attorno era comprensibilmente buio. Arrivano le undici di sera e fu a quell’ora che cominciò la loro incredibile avventura.

Ley ed energia della Terra, inspiegabili attività paranormali – parte prima

I Ley sono quei tumuli prestorici allineati nel terreno che, insieme ai dolmen, agli altari pagani, ai cromlech e alle chiese medievali, che si trovano in giro, sono teatro di fenomeni ed esperienze paranormali. Ci sono persone che, nei pressi di questi antichi luoghi, sentono strane sensazioni che non si sanno spiegare e sentono una presenza fisica.

Non è raro che chi visiti questi luoghi possa vedere personaggi storici che ripetono gesti che facevano in vita, oppure vengano sollevati da terra o colpiti. I ley sono stati studiati da ingegneri, robdomanti, archeo-astronomi, ufologi e sensitivi che non hanno saputo trovare una spiegazione a questi fenomeni.

Secondo dei ricercatori sono posizionati lungo i canali di energia geofisica. Gli antichi avrebbero percepito il pulsare della Terra e costruito i monumenti proprio sopra i nodi, le intersezioni delle linee, dove questa energia è più forte ed è in grado di innescare fenomeni paranormali.

Ufo, l’incontro con il DC3 e il quasi scontro frontale

È il 1948, precisamente il 23 luglio. Un DC3 pilotato dal comandante C.S. Chiles e dal secondo J.B. Whitted è partito da Houston e vola ad un’altezza di 1.600 metri. Sorvola l’Alabama con a bordo i passeggeri, è un volo della Eastern Airlines. A qualche chilometro da Montgomery il comandante notò proprio di fronte a loro un oggetto rosso.

Lo fece notare al suo secondo convinto di trattasse di un nuovo velivolo militare, magari un jet. Entrambi i piloti seguirono i movimenti dell’oggetto volante fino a preoccuparsi della sua traiettoria. Non sembrava intenzionato a spostarsi e la loro era una rotta di collisione.

Il pilota sapeva che tutte le loro luci di posizione erano accese e quindi l'”altro” doveva averli visti per forza. I due piloti rendendosi conto che la rotta dell’altro non si modificava riuscirono ad inclinare all’ultimo memento il DC3 e a schivare l’oggetto volante.

Atlantide, la ricostruzione di Edgar Cayce attraverso il trance – parte II

A quanto diceva Cayce gli atlantidesi erano apparsi sulla Terra come spirito e solo in seguito si erano trasformati ed evoluti diventando anche materia, con corpi come i nostri. A quel punto, non viene però spiegato il motivo, iniziò il decadimento di Atlantide.

I suoi abitanti diventavano sempre meno incorporei e la civiltà ne soffriva. Mentre era in trance Cayce raccontò che in Atlantide c’erano delle forze moleste che causarono la prima distruzione a causa dell’applicazione delle cose spirituali al soddisfacimento delle persone materiali, insomma una perdita di spiritallità a favore della materialità.

Una fazione di atlantidesi, i figli di Belial, si impadronirono del continente riducendo gli altri in schiavitù e la società cominciò  frantumarsi. La catastrofe finale, diecimila anni fa, fu causata da sconvolgimenti geoogici, ma anche dall’abuso di tecnologia. Fu proprio questo abuso la causa del terremoto del secondo sconvolgimento e che fece eruttare i vulcani.

Atlantide, la ricostruzione di Edgar Cayce attraverso il trance – parte I

Edgar Cayce, di cui abbiamo già parlato, passò la vita tra la veglia e il trance, fin da giovane. Quando era in trance aveva la capacità di diagnosticare le cause delle malattie nelle persone e di dar loro la cura per guarire. Non si faceva pagare, ma chiedeva solamente un’offert, per questo divenne molto famoso.

Nel 1920 l’uomo, profondamente religioso, ma anche poco preparato culturalmente, cominciò a parlare di reincarnazione a seguito di letture “della vita” di un paziente. Quando faceva letture per guarire dalle malattie le chiamava terapeutiche, proprio per distinguerle.

Questo paziente raccontava di una vita in Atlantide e Cayce chiamava “entità” lo spirito di allora. Attraverso questa persona e il racconto della sua vita passata Cayce potè raccogliere informazioni su Atlantide.

Le creature del Piccolo Popolo Italiano

Oggi cercheremo di catalogare a le creature Piccolo Popolo che sono presenti della tradizione e della letteratura italiana.

Di seguito potrete leggere l’elenco dettagliato delle piccole creature divise per regione dal nord al sud dell’Italia.

La Papessa Giovanna, mistero e leggenda

C’è chi dice che non sia mai esistita, ma la sua leggenda è sopravvissuta nel tempo fino a noi, Sto parlando della Papessa Giovanna, che si è fatta passare per Uomo nel IX secolo, fregando tutta la Chiesa.

Secondo la leggenda, il sesso della Papessa venne rivelato durante una cerimonia, in cui la Papessa diede alla luce un bambino.

Seconda la parte più fantasiosa della leggenda, nel 855 Giovanna VIII divenne papessa sostituendo Leone IV.

Atlantide e il continente Mu, per lo scrittore Scott-Elliott

Le descrizioni più particolareggiate dei continenti perduti e delle persone sono state fatte dallo scrittore e teosofo W. Scott-Elliott, che ha scritto due cronistorie pubblicate nel 1896 e nel 1904. Elliott raccontò che gli atlantidesi vivevano in una società semi-totalitaria dominata da una classe che sapeva sfruttare una serie di prodigi tecnologici.

Viaggiavano a centosessanta chilometri orari, su aeronavi che andavano con un carburante chiamato vril, una sorta di forza vitale che agiva da propellente, in modo simile alla reazone che avrebbe ora un motore a reazione moderno. Elliott, nel suo libro “La storia di Atlantide” e “La Lemuria Perduta”, descrisse l’aspetto dei lemuri, molto più alti della media, con la pelle molto scura.

Nel suo scritto Elliott racconta di come abbia scoperto della fine di Lemuria, caduta sotto l’esplosione dei vulcani. Le persone perirono a causa del fumo, del fuoco e dei detriti e Atlantide fu sommersa da un’onda gigantesca. Con i suoi scritti si trovano care che spiegano la posizione dei continenti nel passato.

Atlantide e il continente Mu, una storia in comune

 Torniamo per un momento a parlare di Madame Blavatsky. La donna riteneva che i Lemuri erano la terza razza originaria del genere umano. Il loro continente occupava, in pratica, quasi tutto l’emisfero meridionale e, originariamente, eranoun popolo ermafrodita, avevano ciò entrambi gli organi riprodduttivi, sia femminili che maschili, e comunicavano solamente attraverso facoltà mentali.

Lemuria si inabissò milioni di anni fa, ma una parte del continente rimase in superficie, un piccolo sperone di terra, su cui continuarono a vivere i discendenti dei Lemuri, cioè la quarta razza umana: gli atlantidesi. Lo sperone era situato nell’Atlantico Settentrionale.

Anche questo però colò a picco circa 9000 anni fa, a quanto si dice a causa di un asteroide che colpì la terra e fece inabissare quell’ultima parte di continente visibile. I profughi atlantidesi scampati al disastro, secondo la Blavatsky, con le loro navicelle con cui erano in grado di percorrere grandi distanze, trovarono riparo in Asia Centrale.

UFO, affascinanti creature buone, oppure no?

Le persone si erano fatte l’idea che gli UFO fossero affascinanti, ma innocui. Concetto che fu modificato dall’incidente occorso ad un pilota da caccia nel gennaio del 1948. Thomas Mantell rimase ucciso mentre inseguiva un UFO e la sua morte è avvolta nel mistero, anche se le spiegazioni date sono parecchie.

Era poco dopo mezzogiorno quando molte persone nel Kentucky occidentale videro uno strano oggetto attraversare il cielo a fortissima velocità. Dei testimoni affermarono che somigliava ad un cono gelato, tra questi c’erano gli addetti alla torre di controllo e il comandante della base dell’aeronautica militare di Godman, vicino a Fort Kox, dove l’oggetto scese in picchiata.

In quello stesso istante quattro Mustang F-51, che stavano per atterrare, furono dirottati sull’oggetto, per identificarlo, uno però dovette fermarsi sulla pista perchè a corto di carburante. GLi altri tre andarono all’intercettazione. Uno dei piloti sul caccia lo definì tremendamente grande e il suo compagno di volo “come una lacrima e quasi fluido”.

Ufo in Arizona, le fotografie scomparse sottratte dall’FBI

Nel 1948 William Rhodes sentì un boato provenire dall’esterno. Essendo lui di professione fotografo, si precipitò fuori casa per vedere cosa fosse successo con la sua macchina fotografica. Fece appena in tempo, riuscì a scattare un paio di fotografie di un oggetto che sfrecciava nel cielo, a velocità vertiginosa, verso sud-ovest. Erano le prime immagini di ufo in volo che venivano fatte.

Rhodes descrisse la sagoma come una specie di tacco di scarpa, descrizione simile a quella fatta da un’altra persona, Ken Arnold, uomo d’affari. I suoi scatti furono publicati sulla rivista Republic, dell’Arizona e ben presto, stando a quanto racconta, ricevette la visita di un agente dell’FBI e un ufficiale del controspionaggio militare.

I due lo sottoposero ad una fila di domande fino a chiedergli in prestito i neativi per poterli valutare attentamente. Rhodes glieli diede, ma quando un mese più tardi li domando indietro ricevette una lettera in cui gli veniva comunicato che era impossibile.

Beowulf, il drago nordico e l’incendio in Scandinavia

Intorno all’anno 1.000 a.C in Scandinavia ci fu un grandissimo incendio che proverebbe, senza ombra di dubbio, leggenda che si narra sulla presenza del drago. L’evento scatenante parte, nemmeno a dirlo, da un uomo cencioso e vestito di stracci che, dalla spiaggia, tenta di risalire le roccie.

Questo personaggio, del tutto casualmente, finisce per ritrovarsi in una caverna piena di richezze, che viene ipotizzato appartenessero ad una tribù vissuta lì nel passato. L’oro fa gola a tutti, quindi non c’è da stupirsi se il poveraccio decide di prendersi un ricordino.

Il drago, a guardia del tesoro, dorme della grossa, e il furto riesce benissimo. Il cencioso schiavo scappa, intenzionato a portare l’oggetto del furto, una coppa d’oro, al suo padrone. Solo che il drago ha il potere della conoscenza e SA sempre tutto. Al momento del risveglio capisce subito che è stata rubata la coppa. Sente odore di “umano” e si infuria.