Fantasmi al momento della morte

di Gianni Commenta

Ho già accennato alcune volte a quello che viene definito “momento di crisi”, cioè quell’attimo in cui la persona muore e il corpo e l’anima si staccano. Questa viene chiamata fantasma e nel momento difficile del trapasso accade che qualcuno sia in grado di vederla.

Viene chiamato momento di crisi proprio perchè c’è il distacco, la separazione, la morte e prima di andarsene il “fantasma” cerca di dare un ultimo messaggio alle persone a lei care. Nel libro “Phantasms of the living” scritto dai membri fondatori della SPR, società inglese di parapsicologia, sono elencati i casi che loro avevano studiato e ritenuto veritieri.

Un caso tipico di momento di crisi è quello che vede coinvolto Henry e sua sorella Sabine Baring-Gould. Era il 1840 lei era a casa a leggere la Bibbia a lume di candela quando all’improvviso scorge il fratello davanti a sè, con un’aria serena.

Solo che l’uomo era aldilà dell’Atlantico su una nave militare. La donna guardò l’immagine dissolversi poi segnò sulla Bibbia con la matita giorno e ora dell’apparizione, ma non disse niente a nessuno. Fu un mese dopo, alla notizia che il fratello era morto in mare che la donna ebbe modo di verificare che era successo proprio nel momento in cui lei lo aveva visto.

Caso analogo quello di Anne Collyer del Ner Jersey che però raccontò l’accaduto appena le capitò, mettendone a parte persone estranee che in seguito poterono affermare la sua versione dei fatti. Era il 1856 la donna si svegliò nella sua camera da letto e vide nel vano della porta suo figlio Joseph che, in teoria, doveva essere al comando di una nave a duemila chilometri di distanza sul Mississippi.

Il figlio aveva vistose fasciature sul capo e il viso sfigurato. Una visione che la turbò molto, poi seppe che il ragazzo era morto e che il suo non era stato solo un bruttissimo sogno, ma il momento di crisi. Passarono due settimane prima che ne ebbe notizia. (continua)

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