Ogni dea ha i suoi inni composti appositamente per lei dai suoi adoratori, con parole che esprimono tutto il loro amore verso essa, che la elogiano per i suoi poteri immensi, oggi e domani vi cito questi due inni dedicati alla dea Iside.
Il primo inno è scritto da Isidoro che fu un adoratore della dea a Madinet Madi, nella grande oasi del Fayoum a sud dell’attuale Cairo, ali’incirca nel primo secolo a.C. L’originale dell’inno venne incìso su pietre del tempio, diventando un modello di fede per coloro che accedevano al sacro recìnto.
Un inno di Isidoro
O sovrana degli dei superbi,
Hermouthis, signora,
Iside, pura, sacratissima, potente, dal possente nome, dea,
Veneratissima conferitrice di buone cose,
A tutti gli uomini che sono giusti
Tu concedi grandi benedizioni: per possedere ricchezze,
Una vita che sia piacevole e serenissima felicità:
Guadagno materiale, buona fortuna e felice capacità di comprensione.
Tutti coloro che vivono esistenze di somma beatitudine, i migliori tra gli uomini:
Re portatori di scettro e coloro che sono sovrani.
Se essi dipendono da te, governino fino a tarda età,
Lasciando lucenti e splendide ricchezza in abbondanza
Ai loro figli e ai figli dei figli, e agli uomini che vengono dopo,
Ma colui di cui la celeste regina ha fatto il più alto dei prìncipi,
Regnante sull’Asia e sull’Europa,
Mantenendo la pace: per lui i raccolti crescono pesanti
Con tutti i generi di buone cose, arrecando frutto…
E quando vi siano guerre e massacro
Di innumerevoli moltitudini,
La tua forza e il divino potere
Annienta le moltitudini a lui contrarie;
Ma ai pochi che sono con lui ne viene coraggio.
Ascoltami, Agathetyche,
Quando rivolgo preghiere a te, signora,
Che tu abbia viaggiato fino alla Libia o al vento del sud,
O che tu abbia dimora nelle estreme regioni del vento del nord
che sempre dolcemente soffia.
O che tu dimori nelle raffiche del vento dell’est da dove sorge il sole,
O che tu sia andata all’Olimpo dove dimorano gli dei olimpici,
O che tu sia nel cielo sovrastante, giudice tra gli dei immortali,
O che tu sia salita sul carro del sole che rapido corre,
Tu governi il mondo degli uomini,
Guardando dall’alto le molteplici azioni del perfido
E guardando dall’alto quelle del giusto.
Se tu sei presente anche qui, tu, testimone della virtù individuale,
Dilettandoti dei sacrifici, delle libagioni e delle offerte
Degli uomini che dimorano nel nome di Suchos, gli arsinoiti.
Uomini di varie razze che tutti, anno per anno, sono presenti
II ventesimo giorno del mese di Pachon e Thot, portando una decima
per te
E per Anchoes e per Sokonopis, sacratissimi dei, al tuo banchetto.
O portatrice di preghiere.
Iside nerovestita, la misericordiosa,
E voi grandi dei che condividete il tempio con lei. Mandami Paean. o guaritrice di ogni male.