Wicca, il segreto pagano nascosto sotto il Natale – II

La tradizione pagana, la magia e i rituali continuano ancora oggi attraverso il “ceppo di Natale” e gli alberi nelle case, che rappresentano il ritorno del sole, della fortuna per la famiglia. Lo stesso simbolismo l’hanno i piccoli abeti e le decorazioni ad albero che si appongono fuori e dentro le case.

E il vischio? Anche quello era sacro per le persone che vivevno in Europa, celtici e Nordici. Spesso i celtici lo utilizzavano nei riti per la fertilità e sotto di esso ci si poteva baciare. Tra gli scandinavi, su al Nord, era sacro a Thor.

La storia di Babbo Natale in America

Le prime informazioni che si hanno per quanto riguarda la storia di Babbo Natale in America risalgono al 1600 quando i “Puritani” resero illegale parlare di San Nicola e qualsiasi cosa lo ricordasse. Non si poteva accendere candele, scambiarsi doni e cantare le tipiche canzoni natalizie.

Fu l’arrivo degli olandesi a cambiare le cose. Questi immigrati portarono con loro un’altra leggenda, quella di Sinter Klaas con il classico scambio di doni fra le persone. Il primo Babbo Natale su riviste e giornali apparve alla verso la fine del 1700.

Piano piano il panciuto vecchietto entrava nella storia e nella tradizione americana tanto che nel 1804 la New York Historical Society scelse proprio San Nicola come luogo per la sua sede e santo patrono. Qualche anno dopo la sua storia venne inclusa in un libro che parlava di storia americana e gli scrittori iniziarono a raccontare delle sue gesta.

Una storia di Babbo Natale dal medioevo ad oggi – parte I

La leggenda di Babbo Natale sembra cominci nel lontano 280 d.C. nella città di Patara, situata nella Licia, regione dell’Asia Minore che vide San Nicola portare doni ai bambini. I suoi dono arrivarono in tarda notte cosicchè lui potesse mantenere segreta la sua identità.

In seguito San Nicola divenne il patrono dei bimbi, dei marinai e delle nazioni Grecia e Russia. Ma chi era costui? Semplicemente un prete cristiano, ricco di famiglia che viaggiò per il paese per aiutare le persone in qualunque modo, con denaro e regali. Utilizzò il suo patrimonio per questo.

Non aveva interesse ad essere visto e che si sapesse fosse lui a fare “beneficenza“, così ben presto gli adulti iniziarono a dire ai bambini di “andare a letto” altrimenti San Nicola non sarebbe passato da loro. Oggi la tradizione è rimasta la medesima.

Draghi e serpenti sconfitti dagli dei

La parola drago in greco significava serpente ed entrambi, drago e serpente, sono immagini molto diffuse nella mitologia anche se a volte con valenze differenti. Proprio nella mitologia greca i draghi si generavano e divoravano tutto.

Su queste creature, forze della natura con energie e poteri molto grandi, si basano molte leggende che possono avere un parallelo con l’animo umano nel senso che i draghi non erano controllabili e il loro poterte era spesso distruttivo.

Allo stesso medo, insito nel subconscio dell’essere umano ci sono forze sconosciute che non sono sotto il controllo dell’individuo e gli causano strani comportamenti, aberrazioni e difficoltà. Qualcuno li chiama “demoni“. Per vincere su di loro, in tutti i sensi, anche sulle paure, gli uomini hanno architettato un’idea, se così possiamo chiamarla: farli combattere e vincere dagli dei.

Bigfoot, avvistamenti alla fine degli Anni ’70

Oggi per la rubrica Misteri torneremo a parlare di Bigfoot. Era la fine degli Anni Settanta, due uomini a cavallo, Roger Patterson e un amico, erano nei pressi del fiume Bluff Creek, che sfocia nel Klamath, quando videro a poca distanza da loro quello che molti chiamavano familiarmente Piedone.

Patterson dal canto suo era sempre stato convinto dell’esistenza di queste creature leggendarie. Quella che ebbero la fortuna di incontrare era una femmina che non sembrò troppo preoccupata per la loro intrusione nel suo mondo. Furono soprattutto i cavalli dei due uomini a non gradire l’incontro.

Quello di Patterson si impennò e lo disarcionò. La grossa “bestia” si allontanò preoccupata, non spaventata. Da sempre in quelle zone dell’America del Nord circolavano storie, miti e leggende, su qulle gigantesche scimmie pelose, ben più intelligenti degli esseri umani.

Il mito della Fonte della Giovinezza eterna

Il mito della Fonte della Giovinezza Eterna ha sempre affascinato. L’idea di invecciaire e morire non piace a nessuno, forse più di tutti quella di invecchiare e cioè avere un corpo che non è più agile e scattante e di certo meno “bello” di prima.

è qualcosa a cui difficilmente ci si abitua eppure è il cerchio della vita. Il mito della Fontana della Giovinezza pare sia nato circa 3000 anni fa, ancor prima che ne andassero alla ricerca i due più famosi personaggi ricordati nella storia.

A dire il vero che l’acqua possa essere una fonte miracolosa non è affatto una novità moderna, se così si può dire. Alcune storie che raccontano della Fontana sono incentrate su veri personaggi, come Prete Gianni e Ponche de Leon, altre sono più generali.

Il famoso mostro di Loch Ness

Il lago di Loch Ness, uno dei più grandi d’Europa, è situato nelle Highlands scozzesi, circondato da montagne, foreste e praterie. La sua grandezza non è riferita alle dimensioni in larghezza e lunghezza, mille e seicento metri per soli trentaquattro chilometri, ma per la grande profondità.

In certi punti arriva fino a duecentodieci metri e rappresenta il terzo bacino d’acqua dolce europeo in termini di volumetria. Le sue acque sono scure e opache a causa della torba e si dice che sul fondo vi si nasconda un animale enorme.

Sono parecchie le persone che dicono di averlo visto e lo descrivono come somigliante ad un dinosauro, uno scomparso brachiosauro, il collolungo erbivoro. Nel 1963 fu avvistato dall’agricoltore Hugh Ayton che stava lavorando la sua terra, a  ridosso del lago.

Jansen e il suo viaggio all’interno della Terra

Olaf Jansen era un marinaio norvegese che, solo all’età di novantacinque anni, e cioè poco prima di morire, affermò di aver fatto un viaggio all’interno della Terra. Successe nel 1923, quando era ancora ragazzo.

Lui e il padre si erano messi in viaggio per mare verso l’arcipelago Francesco Giuseppe, oltre il circolo polare artico, in cerca di zanne d’avorio. Visto che era bel tempo padre e figlio decisero di esplorare i mari del nord.

Però una burrasca improvvisa li spinse oltre una barriera di nebbia e neve e i due si ritrovarono  nel mondo di sotto. Nel cielo limpido avvistarono il Dio Smoky, venerato dagli abitanti di quel mondo.

Il mistero del Mammut congelato e la Terra cava

Nel 1846 in Siberia fu ritrovato un mammut lanoso e ghiacciato. L’animale si era perfettamente conservato all’interno del ghiaccio e nel suo stomaco ritrovarono tracce dell’ultimo pasto che l’animale aveva fatto.

C’erano pigne e rami d’abete, ma… com’era possibile se la Siberia era un luogo desolato e ghiacciato? Gli scienziati iniziarono a chiedersi come fosse potuto succedere che un animale di quelle dimensioni potesse congelarsi tanto in fratta da bloccargli la digestione.

Alcuni cominciarono a sostenere che il mammut vivesse vicino al polo quando il clima era molto più mite e non aveva resistito ad una improvvisa glaciazione. C’era però qualcuno come Gardner che sosteneva la teoria dell’impossibilità di un cambiamento di clima tanto repentino.

Etruschi, popolo di origine misteriosa

Oggi voglio farvi conoscere una delle popolazione antiche più interessanti e misteriose: gli Etruschi. Molti hanno ipotizzato la loro discendenza dai Sardi visto che nel I millennio questa popolazione si stanzio sulle coste del tirreno creando colonie a Vulci,Vetulonia e Populonia. Molti pezzi di terracotta sembrano aver avuto delle similitudini con quelle sarde, e le strutture architettoniche erano simili.

Molti dissero che gli etruschi erano di origine orientale, dei Lidi, ma la loro ipotesi venne subito screditata, altri l’hanno definita figlia del nord Italia, ma secondo studi recentemente effettuati, il popolo Etrusco ha notevoli somiglianze con quello dell’Anatolia. Rimane il fatto, che nonostante la loro discendenza poco chiara, la loro mitologia è presa da quella Greco Romana.

Ecco le loro divinità:

Creature mostruose nelle profondità degli abissi

Le profondità degli abissi, che siano di fiumi, o di mari e oceani, possono nascondere quelle creature mostruose o infernali di cui da sempre si parla e che però ben pochi hanno avuto modo di vedere. Molte delle creature leggendarie di cui si parla prendono il nome dagli specchi d’acqua in cui vivono, come ad esempio Nessie nel lago di Lock Ness, oppure Ogopogo, Champ e Morag.

Le creature leggerndarie non esistono solo negli abissi, ma anche nelle foreste e sulle cime di alte vette, ricordiamo lo Yeti, ma qui parleremo delle creature acquatiche che trovano nelle profondità  nascondigli naturali profondi e difficili da esplorare.

Anche l’animale più grande nelle profondità oceaniche avrebbe mille luoghi ove nascondersi quindi non è possibile affermare con sicurezza che non ne esiste nessuno. L’esplorazione sottomarina fino ad ora si è limitata solamente alle aree che circondano le masse emerse e che rappresentano solamente il 7% del territorio subacqueo.

Il volo delle anime nell’antichità

 

L’anima umana fin dai tempi antichi è stata identificata con un uccello e si trova molto spesso nella tradizione orale di parecchie culture e religioni dal’età paleolita ad oggi e questo perchè un uccello ha ali per volare.

Si può definire una metafora questo modo di vedere le cose. La capacità di volare rappresenta la possibilità di staccarsi dalle cose terrene e alzandosi nel cielo l’anima viene portata a più elevate altezze. Un proverbio indiano dei Kelta citava: “se è stato un cattivo indiano un falco catturerà l’uccello e lo mangerà con corpo e piume, se invece è stato un buon indiano l’uccello dell’anima giungerà nella terra degli spiriti”.

I primi uomini a rappresentare l’anima in forma di uccello furono quelli delle tribù dell’età della pietra, circa 15.000 anni fa. Se ne trova una prova nella pittura rupestre trovata a Lascaux in Francia e mostra un bisonte sopra al cacciatore che ha appena ucciso.

Mutaforma, chi sono e cosa sono – seconda parte

Oggi torneremo a parlare di mutaforme, partendo da dove ci siamo fermati nel precedente post di ieri, cioè da altri tipologie di mutaforma.

Le caratteristiche caratteriali sono differenti, i mutaforma che hanno genitori di razze differenti non sono ben accetti e vengono spesso considerati degli emarginati sociali.

Ogni razza ha un modo differente di vedere i Mutaforma: i comneni non li accettano e spesso abbandonano i piccoli o li uccidono e allontanano il genitore della loro. Dall’altra parte gli angeli spesso li accettano come discendenti della loro stirpe e nelle loro corti come consiglieri o tesorieri.

Mutaforma, chi sono e cosa sono – prima parte

Oggi conosceremo cosa sono i Mutaforma, degli ambigui, ma non per questo malvagi, esseri viventi differenti dai soliti Mannari o Vampiri che abbiamo conosciuto.

I mutaforma hanno la possibilità di cambiare aspetto quando e come vogliono, hanno una loro identità fissa, che possono cambiare a loro volere, senza recare danno alla loro struttura fisica. I mutaforma possono diventare animali, esseri umani, vegetali o ultraterreni, dipende da cosa vogliono fare in quel determinato momento della loro vita.

Caratterialmente, i mutaforma sono sfuggevoli, instabili, spesso desiderano essere lasciati perdere e non avere tanti contatti con gli esseri umani, mentre altri sono ben inseriti nella società.