Banshee, essere della Mitologia Irlandese

Oggi voglio parlarvi della Banshee (significa donna del Sidhe cioè donna del colle delle fate) una creatura di origine irlandese.

La Banshee nella tradizione celtica era colei che proteggeva la comunità e il territorio in cui risiedeva, mentre altri la ritengono portatrice di sventura, difatti, quando una Banshee comincia ad urlare e un membro della famiglia sento l’urlo, vuol dire che ci sarà un morto in famiglia.

L’ipotesi più accreditata è quella della Banshee come una creatura bellissima, capace di apparire sotto forma di ragazza, donna e vecchia, vestita di rosso o bianco, con capelli bianchi, dorati, castani o rossi che pettina con un pettine d’argento, che è collegato con la vecchia storia irlandese romantica che dice, se vedete mai un pettine sulla terra in Irlanda, non dovete prenderlo, o finirete con il soffrire.

Avvistamenti di serpenti marini, dal Santa Clara in poi

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, periodo nel quale le navi erano troppo preoccupate a controllare i nemici piuttosto che le profondità marine di mostri e serpenti giganteschi non si ebbe notizia.

Dal 1947 in poi però gli avvistamenti ricominciarono e ad aprire la fila fu il piroscafo Santa Clara della Grace Lines. Era poco prima di mezzogiorno del 30 dicembre e l’imbarcazione navigava nelle calme acque del North Carolina, a 118 miglia dalla costa quando a soli novanta centimetri dalla prua emerse la testa dell’enorme serpente marino.

Lo videro molto chiaramente i tre ufficiali della Santa Clara, sostennero che era enorme, con la pelle scuro. Non erano i primi a testimoniare la presenza di mostri simili nel mare.

Miti e leggende sulla creazione – parte III

Nell’induismo un anno di dio è uguale a 360 anni umani e 12.000 anni divini corrispondono ad un battito di ciglia di Vishnu, cioè quattro miliardi e trecento milioni di anni. Alla fine arrivano a fare un calcolo totale che è il ciclo completo della creazione.

Queste cifre assomigliano ai dati forniti dalla scienza moderna sull’età del mondo, quindici miliardi di anni. è davvero incredibile che i mandriani ariani di 3500 anni fa abbiano fatto un calcolo così preciso.

Però scoraggiati dalla dimensione di questa scala del tempo che avrebbe dovuto portarli all’illuminazione alcuni induisti svilupparono idee religiose alternative che permettevano ai fedeli di uscire dalla ruota del mondo con un’attesa inferiore!

Una di queste religioni è il Giainismo dove non c’è nessun mito della creazione perchè per i suoi seguaci non ci sono nè un inizio, nè una fine di tempo e spazio. Loro concepiscono il tempo come una ruota con dodici raggi, ognuno che rappresenta un’età del mondo.

Miti e leggende sulla creazione – parte II

Le mitologie più ricche e complesse sono nate in India, culla di alcune versioni cosmiche. La più importante è quella che sta alla base dell’Induismo e che si trova nei quattro Veda, libri sacri scritti in sanscrito che sono probabilmente datati 1500 a.C.

Al pari di miti e leggende greche e finlandesi, anche questo inizia con un uovo d’oro che galleggiava su un oceano sconfinato che dopo mille anni si aprì.

Ne uscì il Signore dell’Universo che divenne il primo Uomo. Però era solo e triste allora si divise in due per creare un uomo e una donna. Da questo poi discendono tutti gli animali della terra.

Miti e leggende sulla creazione – parte I

In molte culture, specialmente nell’ambito religioso, esistono sorprendenti somiglianze nelle spiegazioni della creazione. In questi racconti una forza divina è implicata nella creazione dell’universo e rappresenta il motore all’origine del tempo e dello spazio.

Alcuni di questi racconti hanno grandi analogie anche con le teorie scientifiche che vogliono spiegare l’universo, come il Big Bang. Quella degli Indù, per esempio, che credono che il dio Shiva danzi eternamente creando, distruggendo e  ricreando l’universo.

Per molte culture l’uovo ha costituito l’inizio del tempo e dello spazio e anche questo racconto ha analogie con il big bang: c’è la distruzione del guscio per poi avere una creazione nuova.

L’immortalità perduta, Coyote prima dell’umanità

Questa è una leggenda narrata dai Nasi Forati e racconta ciò che c’era prima della comparsa degli uomini sulla Terra, ovvero Coyote e la moglie. La donna però morì e Coyote finì per sentirsi molto solo.

A quel punto lo Spirito della Morte ebbe compassione di lui e decise di dargli la possibilità di riportare la moglie in vita, ma avrebbe dovuto fare proprio come diceva lo spirito.

Coyote obbedì e cominciò a seguire le indicazioni dello Spirito. Si mise nel vasto prato e aspettò che arrivasse sera e quando successe vide una casa e vi entrò. All’interno trovò la moglie e tanti amici.

Ulisse: forse è esistito realmente!

Per tutti gli amanti della storia, dell’archeologia e del mistero, ecco una notizia fresca fresca, dal mondo del Web: degli archeologi greci, hanno identificato ad Itaca i resti di ciò che ritengono sia il Palazzo di Ulisse, cosa che affermerebbe l’esistenza del RE e la verità scritta da Omero sulla Guerra di Troia.

Atanasio Papadopoulos, dell’università di Ioannina, e archeologo che da 16 anni fa scavi nella zona di Itaca, crede che i resti del palazzo a tre livelli siti a Exogi, possano essere quelli del palazzo.

Questa è la zona dove Ulisse tornò dopo il lungo viaggio e dove riabbracciò la sua amata Penelope ed uccise i Proci.

Serperte marino gigante avvistato in California – parte II

Durante il secolo scorso avvistamenti di misteriosi e giganteschi animali al largo delle coste del Pacifico si sono susseguiti senza sosta. Agli avistamenti di Stinton Beach cercarono anche di dare spiegazioni logiche e razionali che però i testimoni rifiutarono sdegnosamente, certi di ciò che avevano visto.

Un biologo però volle precisare che “creature prestoriche di ogni sorta potrebbero aggirarsi nelle profondità marine senza che noi lo sappiamo“. Gli oceani sono vasti e inesplorati  e potrebbero benissimo essere habitat di creature mai viste.

Questi mostri marini sono riusciti fino ad oggi a nascondersi, celarsi alla vista di studiosi, altri ormai fanno parte della realtà, come il polpo gigante. Il mare brulica di di creature di ogni sorta e noi ne conosciamo veramente poco. Nelle profondità chissà cosa si nasconde, anche perchè raramente ci si avventura a grandi profondità ben lontano dalle coste.

Serperte marino gigante avvistato in California – parte I

 

Era l’ultimo giorno di ottobre del 1983 e alcuni operai stavano lavroando faticosamente sulla sommità di una scogliera per rimettere a posto un tratto di autostrada nella contea di Marin, in California.

Sotto di loro si estendeva la spiaggia sabbiosa di Stinton Beach, poco più in là il Pacifico. Uno dei lavoratori ad un certo punto si mise a scrutare il mare: aveva scorto una sagoma molto grande e scura solcare le acque velocemente e dirigersi verso la spiaggia.

L’uomo avvertì un collega di controllare con il cannocchiale cosa fosse. Matt Ratto lo fece e potè vedere un animale gigantesco, della lunghezza di una trentina di metri e sottilissimo, con tre gobbe, o spire, sulla schiena.

L’Idra dalle molte teste

L’Idra è il serpente della palude di Lerna, nato dall’unione di Echidna e Tifone, cresciuto da Era per mettere alla prova Eracle. È un animale mitologico, un mostro dalle tante teste, nella maggior parte dei casi nove, qualcuno diceva addirittura cento.

Con il suo terribile alito mefitico uccideva chiunque gli si avvicinasse e devastava i raccolti. Gli uomini cercavano di ucciderlo tagliandogli le teste, ma queste ricrescevano all’istante e doppie, rendendo vani gli sforzi.

Fu Eracle a sconfiggerlo, grazie alle indicazioni di Iolao che gli consigliò di bruciare il collo dell’animale mostruoso ogni qualvolta gli tagliava una testa. Rimase solo quella immortale che uccise schiacciandola con un sasso.

Il kraken, animale leggendario

Il Kraken era un leggendario mostro marino che faceva parte della tradizione scandinava. Poteva essere paragonato ad un gigantesco calamaro gigante co le corna, tanto grande che a volte le navi lo scambiavano per un arcipelago.

Se l’imbarcazione si avvicinava tropppo il kraken tirava su la testa mostrando le corna e i tentacoli che poi catturavano la nave e riuscivano ad afferrarla e tenerla con tale forza da romperla e farla affondare.

Il kraken inoltre spruzzava un liquido molto simile all’inchiostro che anneriva ed avvelenava le acque, una caratteristica che lo faceva appunto somigliare ad un calamaro gigante. Questo mostro marino gigantesco ha fatto parte della cultura popolare e secondo le leggende viveva al largo delle coste norvegesi e islandesi.

Grecia, ombelico del mondo sul monte Parnaso

Abbiamo già trattato un pò in generale dei luoghi sacri che ci sono disseminati sul pianeta e che fanno parte di mitologia o credenze locali. Stavolta ci concentriamo sugli antichi Greci. Anche loro avevano un “ombelico del mondo”.

La mitologia greca narra che un giorno il re degli dei e degli uomini, il possente Zeus decise di scoprire quale fosse il centro del suo regno. Liberò quindi due maestose aquile alle estremità del mondo in modo che volando su tutta la terra trovassero il punto esatto, il centro del suo impero.

I grandi uccelli volarono sopra l’intera Terra alla sua ricerca fino a che riuscirono a trovarlo. I due rapaci si rincontrarono nella fertile vallata di Delfi, precisamente sul versante sud del monte Parnaso. Questo monte è esattamente al centro della Grecia e domina la città di Delfi.

Metamorfosi, uomini e animali nelle credenze degli indiani

Gli indiani del Pacifico Nord-Occidentale erano convinti che uomini e animali discendessero da antenati comuni e i loro progenitori fossero animali, da qui la credenza che, attraverso la magia, gli uomini potessero prendere le sembianze degli animali.

Ma credevano anche al contrario e cioè che un uccello o un animale potessero trasformarsi in un essere umano. Ogni famiglia indiana adorava il totem che la rappresentava, ed era una specie di benefica mascotte che portava e rpeservava il benessere del clan.

Gli indiani erano convinti che in ogni svariata forma della natura si nasconde un essere vivente. Secondo loro un essere era composto da Corpo, Mente e Spirito, collegati alla Natura. Quest’ultima per loro non era che un travestimento per tutte le più svariate forme di vita.

Tutti i colori del drago, mitica creatura intelligente – parte II

Continuiamo a parlare dei draghi suddividendoli, non tanto per forma, dimensioni, capacità e poteri magici, quanto secondo i colori della pelle, attraverso i quali si possono estrapolare le loro caratteristiche e abitudini ambientali e alimentari.

DRAGHI VERDI: sono creature belligeranti che amano creare intrighi a livello politico. Vivono nelle foreste, in genere scelgono come dimora l’albero più vecchio e maestoso. Sono molto aggressivi, ma talmente intelligenti da scegliere sempre le soluzioni che comportano meno lavoro possibile. Sono anche profondamente bugiardi. Fisicamenti li si riconosce anche per la lunghezza di collo e zampe. Gioca con la sua preda per giorni prima di mangiarsela ed emette gas tossici.

DRAGHI BIANCHI: sono creature piccole e intelligenti, vivono in climi freddi, in genere artici, quindi li si possono trovare nelle zone vicino al Polo. Questo per fortuna esclude incontri sgradevoli! Amano la solitudine, la neve e le caverne in cui nascondono per evitare pioggia e sole. Anche questa specie di drago è alata.