Gladys Osborne, medium inglese – parte II

Gladys Osborne nel 1926 accettò di essere sottoposta alle indagini della SPR che volevano controllare la veridicità delle manifestazioni di cui era responsabile e si protrassero fino al 1940.

Come un’altra medium, Mrs Piper, anche la Osborne ebbe molti rinoscimenti da tanti ricercatori che la ritenevano più che mai onesta. Gladys lavorava in uno stato di trance, come la Piper, e lo spirito guida era l’intermediario con gli spiriti dell’altro mondo.

In entrambe le donne però era difficile separare i messaggi dei morti dalle loro doti telepatiche e chiaroveggenti. Nelle ultime sedute della Osborne, o Leonard, si udì una voce, che non si capì mai da dove provenisse, se dalla stessa medium o da un altro punto della stanza.

Gladys Osborne, medium inglese

Gladys Osborne nacque nel 1882 a Lythom sulla costa del Lancashire, in Inghilterra. Era la figlia maggiore di un imprenditore che non aveva alcun problema di denaro. Cominciò ad avere visioni fin da bambina, la sua famiglia, molto conservatrice, la represse.

Le cose cambiarono quando suo padre ebbe un crollo finanziario. Lei era un’adolescente ed iniziò a lavorare in teatro. Diventò una bella donna bionda e dagli occhi azzurri e sposò un attore Frederick Leonard.

Fu proprio dietro le quinte dei teatri che le sue capacità mediatiche presero forma. Tutto iniziò nel solito modo. Gladys ed altre due attrici da qualche tempo si dilettavano con le sedute spiritiche e un bel giorno il tavolo cominciò a ballare.

Titanic, tutte le premonizioni – parte II

La signora Marshall continuò a gridare ripetendo che non si potevano lasciar partire e che sarebbero annegati, ma gli altri pensarono fosse in delirio. Quattro giorni dopo il Titanic incontrò nebbia.

Al comandante era stato segnalato un iceberg, ma l’uomo era convinto che la nave fosse inaffondabile e non se ne preoccupò. Il transatlantico lo urtò e in poche ore affondò e purtroppo si avverò la scena che in molti avevano predetto e altri sognato.

Nei decenni successivi molti studiarono il caso alla ricerca dei motivi che avevano portato alla catastrofe.

Titanic, tutte le premonizioni – parte I

Vi ho già parlato del Titanic e delle premonizioni che alcune persone hanno avuto sulla sciagura e del romanzo che lo scrittore Morgan Robertson aveva scritto anni prima che accadesse.

Robertson era uno scrittore, ma faceva molta fatica a scrivere e  per farlo si sedeva alla scrivania e attendeva d’essere preso dallo stato d’animo adatto, quindi cadeva in una sorta di trance.

Da quel momento in poi la storia fluiva fuori. Nel romanzo, intitolato “Futility” descrisse molto bene ciò che poi anni dopo successe veramente al Titanic, ma non fu il solo ad avere premonizioni sul transatlantico.

La parapsicologia e la teoria dei quanti

Alcuni parapsicologici hanno pensato di considerare i principi della fisica, o meccniaca, quantistica per spiegare il fenomeno della mente che è in grado di influenzare la materia. Nel micromondo delle particelle sub atomiche, gli eventi sono considerati imprevedibili.

Ma lo stesso bizzarri, come ad esempio il vedere una tazzina passare attraverso uno schermo solido. Alcuni di questi ricercatori psi, in particolare Helmut Schmidt, un fisico, affermò di aver dimostrato che alcune persone, dotate di poteri paranormali, erano in grado di influenzare gli eventi, a livello dei quanti.

Altri parapsicoligici, invece, sono sempre stati convinti che se questo potere esistesse davvero avrebbe un impatto non solo nel micromondo, ma anche nel macromondo. La scienza comune sostiene de non è possibile per un oggetto solido passare attraverso un altro oggetto solido, come ad esempio una tazzina attraverso un vetro.

Eleonora e il dolce stregato – parte II

Nel gennaio del 1926 la contessa portò via Eleonora dal manicomio e la condusse a Vienna. Qui la ragazzina parve essere davvero felice. I fenomeni paranormali però di lì a poco si ripresentarono con maggiore violenza. La ragazzina sembrava venisse aggredita da uno spirito invisibile che le lasciava addosso grandi segni, li si vede nella fotografia.

 Graffi e lividi comparivano sulle braccia, sulla faccia e sul collo della ragazzina e una volta rimasero impressi sulla sua pelle venticinque morsi. La contessa affermò di averli visti comparire da un momento all’altro, come se qualcuno stesse morsicando Eleonora.

Harry Price, un conosciuto ricercatore dell’epoca, inglese e a Vienna per esaminare la ragazza, rimase altrettanto stupito nel constatare le tracce di morsi e graffi ed assistere a strani fenomeni.

Eleonora e il dolce stregato – parte I

La storia di Eleonora è molto particolare. Era il 1925. La bambina aveva dodici anni e viveva a Talpa, un villaggio nel nord della Romania quando andò a trovare la nonna che viveva in un villaggio vicino.

Sulla strada la ragazzina trovò dei soldi e vista questa improvvisa fortuna si comperò un dolce. Arrivata dalla nonna le raccontò di cosa era successo pensando fosse una bella cosa, invece la donna le disse che probabilmente quei soldi erano stati lasciati da spiriti maligni.

Questo voleva dire che Eleonora ora era posseduta dal demonio. Qualunque cosa fosse a possederla si fece sentire già dal giorno seguente quando in sua presenza piccole cose cominciarono a volare in aria. Pietre cadevano sul tetto della casa della nonna.

Callaway e i viaggi extracorporei – parte III

I viaggi che, secondo Callaway, avvenivano attraverso l’uscita del corpo attraverso il corpo astrale, che in pratica era lui in quanto spirito. L’uomo affermò di aver appreso grazie ai suoi esperimenti in merito, e alle ricerche, un metodo per elevarsi a livelli superiori di esistenza, ma allo stesso tempo si diceva spaventato da un viaggio che sembrava portarlo ai limiti dello spazio.

Callaway spiegò anche di aver trovato un metodo per lasciare il corpo attraverso quella che chiamava “porta pineale“, quindi attraverso l’utilizzo della ghiandola pineale che si trova all’interno del cervello e che alcuni ritengono la dimora dell’anima.

Questa è stata da molti ritenuta il compnente essenziale per le esperienze extracorporee. Con i suoi viaggi Hugh Callaway andò molto lontano, fino ad una città orientale che poi descrisse in modo estremamente chiaro e nitido, ma anche in un tempio tibetano dove si ritrovò in una stanza buia legato e torturato da uomini incappucciati che gli imponevano di rinunciare alla sua vera identità.

Callaway e i viaggi extracorporei – parte II

Callaway, come si diceva, veniva sempre richiamato verso il suo corpo da una forza misteriosa che gli faceva poi avere un gran mal di testa. Una notte però l’uomo decise di resistere alla forza e rimanere nel sogno.

Ad un certo punto senti una specie di “clic”, come uno scatto, il mal di tresta scomparve e lui si sentì completamente libero dal suo “io” fisico. I problemi cominciarono in seguito, ebbe modo di raccontare, perchè quando infine fece ritorno nel suo corpo questo era come paralizzato.

Callaway non era più in grado di muovere un muscolo e la cosa lo terrorizzò pareccho. Riuscì solo dopo grandissimi sforzi a muovere un dito. Riprese poi l’uso completo del corpo e nonostante lo spavento continuò con i suoi esperimenti.

Callaway e i viaggi extracorporei – parte I

Nella maggior parte dei casi i viaggi extracorporei dell’anima non era molto assidui, anzi si potevano ritenere il contrario: spordici e casuali. Il primo che disse di essere in grado uscire dal proprio corpo come spirito assiduamente e ogniqualvolta lo desiderasse era Hugh G. Callaway che inizialmente ne parlò utilizzando lo pseudonimo di Oliver Fox.

Callaway era nato nel 1885. Da piccolo era stato un bambino malaticcio e ipersensibile che trascorreva il suo tempo tra una malattia e l’altra e gli incubi ricorrenti che popolavano le sue notti. Era molto giovane quando apparvero i suoi poteri paranormali.

Sviluppò un metodo mentale per riuscire a non avere incubi e trovò una sorta di relativa tranquillità fino a quando all’età di tredici anni perse la madre e poco dopo anche il padre. Callaway aveva sempre temuto la morte e a quei lutti si chiuse in se stesso.

John William Dunne, sogni profetici nei titoli di giornale – parte I

Dunne era un soldato inglese in convalescenza sulla riviera italiana a causa delle ferite che aveva riportato durante la guerra dei Boeri in SudAfrica. Era il 1901 e una notte l’uomo sognò di essere tornato nel continente africano e di incontrare tre uomini.

Li trovò in una polverosa città del Sudan dove i tre esploratori erano approdati, sfiniti e laceri. La mattina seguente il soldato leggendo il giornale trovò la perfetta descrizione dei tre inviati di un giornale britannico che erano arrivati a Kartoum in condizioni di salute pessime a causa del lungo viaggio.

Erano esattamente come lui li aveva visti e l’articolo riportava fedelmente ciò che lui aveva visto durante il suo sogno. A questi sogni ne seguirono altri come quello di un’eruzione vulcanica che distruggeva una città, una fabbrica di plastica distrutta da un incendio, ma non solo.

John William Dunne, sogni profetici nei titoli di giornale – parte II

Le teorie di John William Dunne affascinarono come diceva mo lo scrittore J.B. Priestley che descrisse il suo libro come “uno dei più affascinanti e singolari libri della sua epoca”. Altri lo giudicarono un insieme di sciocchezze, un confuso guazzabuglio di filosofia e scienze dove le domande che vi venivano poste avevano ottenuto risposte dai fisici già da tempo.

Newton ed Eistein per l’appunto avevano già dichiarato che secondo loro non era necessario che il tempo scorresse in un’unica direzione. I problemi della fisica rimanevano invariati anche se si prendeva in considerazione uno scorrere del tempo all’inverso ed Einstein dimostrò che il tempo era un concetto ben relativo.

La sedute spiritiche alla fine degli anni Settanta – parte I

Ricordate il denaro di James Kidd? Che lasciò per fare studi sull’anima e dimostrarne l’esistenza? Nel 1973 in un laboratorio della Phisical Research Foundation (PRF) alla Duke University due gattini attendeva in uno scatolone mentre a circa quattrocento metri di distanza il loro padrone si sottoponeva ad un esperimento.

Keith Harary era il padrone dei due gattini e destinato ad avere una brillante carriera come parapsicologo. Sdraiato su un divano il ragazzo era collegato ad una serie di macchine che avrebbero misurato il suo battito cardiaco, la respirazione e le sue onde cerebrali.

Harry era in grado di fare esperienze extracorporee (OBE, out of body exsperiences) e ne aveva già avute molte. Un’esperienza extracoporea è una situazione in cui la cosicenza, ovvero l’anima umana, lascia il corpo e vaga per andare ovunque voglia.

Gustav Rol, un grande personaggio del XX secolo

Gustav Rol nasce a Torino il 20 maggio del 1903 (morto nel 1994), il padre si chiamava Vittorio ed era un avvocato e direttore della sede di Torino della banca Commerciale Italiana, mentre la madre, Martha era una donna di buona famiglia.

Sin da piccolo Gustavo cercava di collezionare oggetti e cimeli napoleonici, figura storica a cui era molto legato. La sua infanzia la passa tra Torino e la casa settecentesca di San Secondo di Pinerolo luogo molto amato da Gustavo.

Nel 1921 intraprese la carriera di giornalista e nel 1923 si iscrive alla facoltà di giurisprudenza e si laurea, per poi studiare scienze commerciali a Londra e biologia con il Nobel Jacques Monod.