Titanic, tante analogie con il romanzo di Robertson del 1898 e misteri senza soluzione

E’ passato quasi un secolo, da quel 14 aprile 1912, notte in cui il Titanic, s’ inabissò nelle acque gelide del Nord Atlantico.

Oggi voglio rendervi noti alcuni dettagli importanti e coincidenze per nulla conosciute che accompagnarono la tragedia.

Lo sapevate che nel 1898, lo scrittore Morten Robertson pubblicò un romanzo dal titolo Futility, dove parlava del naufragio del transatlantico Titan?

Fate del fuoco, le Fiammelle

Oggi torniamo a parlare di Fate del fuoco e più esattamente delle meravigliose Fiammelle. Le fate fiammelle vivono nei fuochi e sono divise in due tipologie di esseri, poiché il fuoco non è della stessa natura. Dopo le Fate dell’aria, delle fate dell’acqua e delle Fate della terra, ecco le bellissime Fate del Fuoco.

Il fuoco “buono”, quello amato dalle Fate Fiammelle, è quello che riscalda, quello attorno al quale si balla durante una feste, quello che serve per cucinare , ma purtroppo esiste un altro tipo di fuoco che a volte sfugge al controllo delle fate: è il distruttivo fuoco degli incendi.

Fate del Fuoco, l’altare

Dopo avervi parlato delle Fate del fuoco, tra l’altro la prossima volta parleremo della Fiammelle,, oggi voglio riportarvi (trovato su un sito)la creazione di un altare realizzato per queste divine creature.

Dovrete creare l’altare su una mensola o tavolino, poi coprirlo con una tela rossa, arancio e dorata e porvi diverse candele, candele rosse, arancio e gialle che dovrebbero attrarre diverse salamandre.

Fate del fuoco

Dopo avervi parlato delle Fate dell’aria, delle fate dell’acqua e delle Fate della terra, oggi voglio parlarvi delle bellissime Fate del Fuoco che sono degli esseri molto potenti, capaci di controllare l’elemento fuoco.

Il fuoco il molte culture è simbolo di purificazione ma spesso porta alla distruzione di boschi, alberi, animali, abitanti del Piccolo Popolo e spesso anche gli esseri umani. Il fuoco deve essere controllato con grande responsabilità, tanto che i doveri e i poteri della Fata del Fuoco sono importanti ed anche i più difficili da gestire.

La Fata del fuoco custodisce il fuoco primordiale, quello donato agli uomini per potersi riscaldare e cucinare, ed è per questo che tantissime fate vigilano per un cosciente uso di questo dono, ma i doveri della Fata del Fuoco sono anche altri, difatti svolgono un ruolo importante durante tutta la stagione estiva.

Fate della Terra, le Lusuri

Dopo avervi parlato delle fate dell’aria e Fate dell’acqua, oggi voglio parlarvi delle fate della terra, più esattamente dei Lusuri.

Le Lusuri sono piccole luci colorate, a volte simili a lucciole e a volte più grandi che secondo la tradizione erano delle trasformazioni delle entità fatate.

Manicomio di Aguscello, tra grida strazianti e anime solitarie

Oggi voglio tornare a parlarvi de “Il manicomio di Aguscello” in provincia di Ferrara, un ex ospedale psichiatrico infantile abbandonato, molto probabilmente, anzi sicuramente infestato da entità spiritiche.

Secondo alcuni specialisti del settore, questo manicomio brulica delle anime dei piccoli pazienti che erano ricoverati lì e che tutt’ora vagano senza pace, a causa degli orribili esperimenti che conducevano su di loro. All’interno dell’ospedale si praticava l’elettroshock, che fu sviluppata e introdotta negli anni ’30.

Fate della Terra, le Pixies e le Driadi

Dopo avervi parlato delle fate dell’aria e Fate dell’acqua, oggi voglio parlarvi delle fate della terra, più esattamente della Pixies e delle Driadi.

Le Pixies sono creature dei boschi sempre allegre e spensierate, che vivono soprattutto in Valtellina e in Val Masino (SO). Il loro aspetto è molto simile agli esseri umani, ma con teste molto grandi e non più alte di 10 cm.

La storia dell’orrenda megera

 Oggi vorrei raccontarvi una piccola leggenda molto carina, che ho trovato su libro “L’arte della magia” di Phyllips Curott, che narra la storia di tre fratelli che si combattono il trono e della premiazione della bontà di uno di essi.

C’era un tempo in cui gli alberi crescevano alti e fitti nelle foreste, i mari erano pieni di salmoni guizzanti e il cielo di uccelli, falchi e cigni e la terra aveva bisogno di un re, perché solo lui aveva il potere di rendere fertili i campi e di proteggere il popolo. Tre fratelli cavalieri si sfidarono, determinati a dimostrare che uno di loro era il più meritevole di essere incoronato. Due di loro erano forti e pieni di fiducia, il più giovane, invece, aveva appena incominciato il cammino verso l’età adulta e spesso doveva sopportare lo scherno dei fratelli.

Fate dell’acqua – le Anguane

Dopo avervi parlato delle Ninfee, Silfidi e Ondine, voglio parlarvi di altre fate dell’acqua, le Anguane, dette anche Fade.

Le Anguane sono creature fantastiche dai capelli di alga che vegliano sui fiumi, laghi e soprattutto sorgenti. Sono imparentate alle ninfe dalla tradizione classica e alle divinità paleo-venete delle acqua salutifere. Esso sono chiamate lavatrici notturne perché in certe notti si odono sciacquare presso i lavatoi per terminare il lavoro lasciato incompiuto dalla lavandaie.

Fate dell’Acqua, le Ninfee

Dopo avervi parlato delle Fate dell’aria, oggi voglio parlarvi delle Fate dell’Acqua che sono divise in: Ninfee, Ondine, Silfidi e Anguane.

Le Ninfee sono le più conosciute fate dell’acqua, sono abitanti delle acque chiare, delle sorgenti e delle fontane, la cui origine è molto antica. Nella mitologia, le Ninfee generavano ed allevavano gli eroi, erano venerate e allo stesso tempo mettevano paura ed erano visibili agli umani nelle ore del mezzogiorno, tanto che era raccomandato di non avvicinarsi alle fonti durante quelle ore, per non cadere preda del loro fascino.

Fate dell’Aria

Oggi voglio parlarvi delle Fate dell’Aria che si dividono in tre tipologie: le Sylphs, Elfi grigi, Comeles.

Sylphs o silfidi, sono conosciute come elementali spiriti dell’aria, e chiamate Spose del Vento. Queste sono delle creature bellissime, simili alle Ninfe, e sono descritte nelle leggende come entità fatate capaci di tramutarsi da leggiadre fanciulle, con vestiti rossi o verdi, che cantavano una dolce melodia, in terribili megere dalla bocca sdentata, con i capelli arruffati e gli abiti a brandelli, quando volevano scatenarsi e scendere verso valle urlando come pazze. Si trovano spesso nelle sembianze di uccelli, e ogni tanto insegnano agli umani a comunicare con gli uccelli. Quattro volte all’anno, all’inizio delle quattro stagioni, le Spose del Vento si scatenavano in sfrenate corse, creando pericolosi mulinelli, facendo scatenare uragani e piovaschi e acchiappando per i capelli chiunque intralciasse il loro cammino.

Folletti irlandesi: i solitari

Oggi torneremo a parlare di folletti irlandesi, che sono divisi in due classi: quella dei “Folletti Socievoli” gentili e generosi e quella più vasta dei “Folletti Solitari“, più schivi e malevoli.

I Solitari sono perlopiù tutti tetri e terribili, ma tra di loro esiste qualcuno buono e gentile.

Folletti irlandesi: i socievoli

Oggi torneremo a parlare di folletti irlandesi, che sono divisi in due classi: quella dei “Folletti Socievoli” gentili e generosi e quella più vasta dei “Folletti Solitari“, più schivi e malevoli.

Folletti Socievoli sono creature che vanno in giro in gruppi e sono divisi in due famiglie: quella del folletti di terra detti anche Sheoques (Sidheog, in irlandese) e quella dei folletti d’acqua, o Sirene (Moruadh).

Gli Sheoques sono nei sacri cespugli di biancospino oppure nelle Fortezze, o nei campi racchiusi da antiche fortificazioni utilizzati come rifugio per il bestiame. Questi folletti in questi luoghi si sposano e vivono la loro vita, tra canti e danze, la loro vita è una baldoria, e molti di loro sono uomini che si sono lasciati adescare e hanno finito per unirsi alla congrega stregati dalla musica magica.

La leggenda di Cerridwen e i suoi figli

 Milioni di anni fa su un isola del Tegid nel nord del Galles viveva un potentissima maga di nome Cerridwen, la sua vita era felice, e si dedicava a creare pozioni, che mescolava nel suo calderone di rame, per dare aspirazione a poeti e cantatori, o per dare forme diverse agli animali. Rimasta incinta la sua vita cambiò, il bambino che ebbe aveva una gamba più lunga dell’altra, dei peli ispidi che ricoprivano tutto il corpo e un viso storpio che assomigliava più ad un corvo che ad uno umano. La donna piangeva lacrime amare non poteva sopportare la vita che avrebbe fatto il povero piccolo quando sarebbe cresciuto lo avrebbero sicuramente deriso ed emarginato, doveva trovare qualcosa che potesse alleggerire e rallegrare la vita di “Grande Corvo” cosi chiamò il figlio.

Nella notte di Luna piena mise il suo bambino nelle pieghe del vestito, ed andò in giro nella foresta, per trovare qualche pozione, o rimedio, ma nulla trovò, tornò a casa afflitta con il suo bambino tra le braccia, e mentre cantava una ninnananna per il piccolo, un raggio lunare illumino un libro, lo aveva già letto, ma non ci aveva trovato nulla che potesse aiutare il bambino, ma poi ci pensò, ed un tratto tutto diventò chiaro, poteva dargli la voce più melodiosa mai sentita sulla terra e “Grande Corvo” sarebbe stato amato e ascoltato da tutti, inoltre gli avrebbe dato il dono della vista sul futuro, e i nobili avrebbero fatto la fila per essere svelato il loro, e ancora gli avrebbe dato la saggezza, e tutti sarebbero andati a chiedere consigli, la sua deformità non sarebbe stato più un problema.