Storie e leggende di licantropia nel passato

Nell’Europa Medievale i racconti e le leggende sulla licantropia e i licantropi si diffusero abbatsanza velocemente. Dalla Polonia e Lituania arrivano storie che narravano di stregoni che pare avessero il dono di trasformarsi momentaneamente in lupi una volta l’anno.

Queste leggende rimasero vive nella tradizione popolare collettiva per secoli tanto da apparire in un documento di corte datato 1555 nel quale è registrata la confessione di alcuni contadini che erano andati nella boscaglia, sierano denudati e poi trasformati in lupi.

Rituali di trasformazione sono anche citati in alcuni racconti della Livonia, attuale Estonia. L’attività e le cerimonie di questo genere di svolgevano soprattutto nel periodo natalizio, ovvero del solstizio d’inverno, notoriamente favorevole ad ogni attività magica.

Mitologia Fenicia

Oggi voglio tornare a parlarvi della mitologia fenicia, che tra l’altro è una delle più antiche del Mar mediterraneo. La mitologia di questo fantastico popolo ha collegamenti con le mitologie Babilonesi ed egiziane. La cosmologia del popolo comincia con la simbiosi tra il Caos primitivo con una divinità, dalla loro unione venne generato l’uovo cosmico (Mot) che una volta diviso formò cielo e terra.

Il popolo fenicio era Politeista, cioè credeva in varie divinità. Gli dei vivevano nei templi, chiamati “bet”, cioè casa o palazzo, ma non ci sono pervenute statue a causa del diffuso aniconismo. Era molto diffuso il culto di stele o betili, di montagne, acque, alberi, e pietre ritenute sacre. Si credeva anche nei refaim, esseri dell’aldilà, inoltre la magia deriva da modelli egiziani, come scarabei ed amuleti ed era una pratica comune e diffusa. L’approccio alla religione da parte dei Fenici era più ritualistico che mitologico, e l’aldilà era localizzato sottoterra, ed essenziale per i defunti era ricevere una sepoltura per essere ricordati tra i vivi.

Pantheon delle divinità adorate dalle popolazioni Fenice.

UFO nella notte a Exeter – III

Muscarello e il poliziotto scapparono verso l’auto della polizia e l’agente gridò alla radio che lo vedeva anche lui, vedeva il disco volante oscillare nell’aria mentre le sue luci rosse lampeggiavano in continuazione ed erano così forti da rendere difficile stabilire la forma del velivolo.

Un altro poliziotto di pattuglia quella notte, David Hunt, sentì la comunicazione via radio del collega e si diresse sul posto. Riuscì a vedere più da lontano l’astronave che ondeggiava nell’aria, le luci, i cavalli scalciare nel recinto, infastiditi e spaventati.

UFO nella notte a Exeter – II

Continuo a raccontarvi la storia di Muscarello. Eravamo rimasti al punto in cui aveva visto il velivolo sparire dietro agli laberi e così, spaventato, si diresse alla casa dei Russell. Non ricevette però alcuna risposta. In quel momento passava un’auto e il ragazzo si precipitò verso questa per farsi soccorrere.

All’interno dell’abitacolo c’era una coppia che si offrì di dargli un passaggio a Exeter. Poco dopo Muscarello entrava scovolto nella stazione di Polizia per raccontare balbettando di avere appena visto un UFO.

UFO nella notte a Exeter – I

Durante gli anni Sessanta gli Stati Uniti passarono un periodo davvero molto turbolento, tra povertà, segregazione raziale, la paura della bomba atomica, il Vietnam la prospettiva dello sbarco sulla Luna. In questo panorama il numero di avvistamenti UFO aumentò vertiginosamente.

Il progetto Blue Book continuava. Ogni anno venivano segnalati più di cinquecento avvistamenti, ma nel 1965 la cifra media fu quasi raggiunta durante l’estate. Il controllo degli avvistamenti e dei racconti delle persone era affidato ad un sergente della base di Wright-Patterson situata nell’Ohio.

UFO, il rapimento di Antonio Villas Boas

Tante sono state le persone che negli anni passati hanno affermato di essere state rapite dagli alieni, ma è successo davvero? O sono solo “allucinazioni” create dalla mente in momenti di grande tensione emotiva e non?

Non è mai stato facile stabilrlo nonostante prove a carico e non. C’è chi sostiene che sia una verità incofutabile, chi non ci crede, chi cerca di smentire.

John Titor: guerra nucleare nel 2015 … verità o finzione

Oggi torneremo a parlare di John Titor. Era il 2 novembre del 2000 e lui si faceva chiamare Timetravel_0, ma il suo nome era John Titor. Cominciò a scrivere dei messaggi riguardanti i suoi viaggi attraverso lo spazio tempo, dichiarando di provenire esattamente dal 2036.

Nelle sue lunghe chiacchierate, John diceva di essere un soldato assoldato dal governo per una missione segreta, inoltre insieme a lui, secondo i messaggi lasciati, vi erano altri viaggiatori del tempo.

Titor predisse che ci sarà una guerra nucleare tra le potenze del Medio oriente, forse tra Israele e le potenze islamiche e a causa dell’ esitazione nel supporto occidentale ad Israele succederà un vero 48.Titor parlando dela situazione futura disse che:

Ovidio e Petronio, tradizione popolare del lupo mannaro

Uno dei miti greci parla del re dell’Arcadia, Licaone, che ricevuta la visita di Zeus trasformato in pellegrino e avendolo riconosciuto cercò di dargli da mangiare carne umana. Il dio, arrabbiato per l’oltraggio cacciò il re e lo confinò in campagna sotto forma di lupo, l’animale che gli assomigliava caratterialmente.

La metamorfosi di Licaone venne ripresa da Ovidio, poeta romano dell’antichità che ne fece un racconto che entrò a far parte della letteratura popolare. Licaone divenne un lupo dal pelo grigio, colore dei suoi capelli, assetato di sangue e feroce.

Disposizione altare Ecate

Oggi parlaremo della disposizione dell’altare di Ecate che dipende dal proprio credo religioso. Per i wiccan l’altare è dedicato al dualismo dea-dio ma con un particolare riferimento ad Ecate:

Abbiamo il lato sinistro per la Dea, con la candela verde, Coppa dell’Acqua, il Calice, la Campana, le Rune e i libri, mentre il lato destro, dedicato al Dio con candela verde, Incensi, Olii ed Essenze e rimedi naturali, nonché pietre preziose e semipreziose.

Al centro, metteremo un’immagine di Ecate Trivia, una candela il suo onore, più avanti un piatto funge da brucia-incenso e contiene le quattro candele delle fasi lunari nonché un pentacolo di filo di rame.

Libri occidentali

 Liber Daemonicus

Questo testo maledetto fu scritto attorno a 1500 da tale Heyronimus Nulnicus, demonologo devoto a Tzeentch, ne esistono poche copie, quasi tutte in Reikspiel, tutte in comune, il libro, inoltre, è proibito in tutto il Vecchio Mondo, ed è considerato prova di Demonologìa e Cultismo. Diviso in due sezioni: la prima spiega come diventare Demonologi senza un maestro, come stringere un patto con un dìo del Caos, e un breve indice di nomi di Demoni Tzeentchiani o indipendenti. La seconda è una descrizione degli dèi e dei loro demoni, con un grande elogio di Tzeentch, e una velata avversione per tutti gli altri (Slaanesh, Khorne, Nurgle, Caino).

Geographia Orbis Terrarum
Scritto una cinquantina d’anni fa da Pietro Velabianca di Luccini, famoso navigatore, fa una trattazione della geografia del Mondo Conosciuto (almeno dagli umani del Vecchio Mondo), descrivendo dapprima il Vecchio Continente con i suoi stati, i suoi equilibri, la sua politica, poi, passando all’Arabia, alla Norsca, ad Albione, qualche accenno alle Terre Oscure e alle Maleterre e alle Steppe al di là, e infine alla Costa Nuova e al Nuovo Mondo e qui termina la parte interessante del libro, le informazioni empiriche ed oggettive.

Calendario e tradizione del capodanno Tibetano

I tibetani, hanno creato un loro calendario singolare, secondo il quale, organizzano la produzione agricola e la celebrazione delle feste tradizionali.

Il calendario tibetano è stato formato sulla base della produzione agricola, della temperatura, delle esperienze pratiche della popolazione e dell’assimilazione dei vantaggi degli antichi calendari indiani e han. Il calendario è diviso in 12 mesi che durano 29 o 30 giorni ed ogni 2-3 anni se ne inserisce uno bisestile per recuperare l’equilibrio tra i mesi e le stagioni.

Il calendario ha un ciclo di 60 anni e 10 tronchi terrestri che rappresentano i cinque elementi naturali, che ha due aspetti (Yin e Yang) e 12 rami terrestri a cui corrispondono i 12 segni zodiacali (topo, bue, tigre, coniglio, drago, serpente, cavallo, pecora, scimmia, gallo, cane e maiale).

Mitologia Fenicia

Oggi voglio tornare a parlarvi della mitologia fenicia, che tra l’altro è una delle più antiche del Mar mediterraneo. La mitologia di questo fantastico popolo ha collegamenti con le mitologie Babilonesi ed egiziane. La cosmologia del popolo comincia con la simbiosi tra il Caos primitivo con una divinità, dalla loro unione venne generato l’uovo cosmico (Mot) che una volta diviso formò cielo e terra.

Il popolo fenicio era Politeista, cioè credeva in varie divinità. Gli dei vivevano nei templi, chiamati “bet”, cioè casa o palazzo, ma non ci sono pervenute statue a causa del diffuso aniconismo. Era molto diffuso il culto di stele o betili, di montagne, acque, alberi, e pietre ritenute sacre. Si credeva anche nei refaim, esseri dell’aldilà, inoltre la magia deriva da modelli egiziani, come scarabei ed amuleti ed era una pratica comune e diffusa. L’approccio alla religione da parte dei Fenici era più ritualistico che mitologico, e l’aldilà era localizzato sottoterra, ed essenziale per i defunti era ricevere una sepoltura per essere ricordati tra i vivi.

Pantheon delle divinità adorate dalle popolazioni Fenice.

Il libro della Pestilenza

Questo libro tratterebbe dei Culti di Nurgle intolato Pestbuch (Il libro della Pestilenza), ovviamente anch’esso si dice sia solo una leggenda, scritto in Reikspiel, riporta le origini e le cause precise di ogni malattia conosciuta nell’Impero, con le istruzioni su come portarla allo sviluppo estremo nelle vittime designate, un libro di oltre mille pagine considerato estremamente interessante dalle Gilde dei Medici, che fanno continue petizioni per ottenere il permesso di studiare le poche copie conosciute, che sarebbero una decina, si trovano nelle mani della Chiesa di Sigmar o nelle biblioteche dei più grandi templi di Shallya, che ovviamente ne fanno buon uso nella loro lotta contro l’odiato Nurgle.

Esso riporta informazioni molto chiare e precise su come diffondere pestilenze ed epidemie, ma allo stesso tempo rivela molti modi per prevenirle, per ovvie ragioni i seguaci di Nurgle non sono molto contenti dell’interesse mostrato dai Medici per questo sacro testo, se solo si sospetta che uno di loro abbia studiato una copia del libro, riceve il “marchio della morte” da una speciale setta di assassini Nurgeliani, conosciuti come i Todschlager der Pesteherr (I Colpi Mortali del Signore della Peste), il cui unico compito è quello di impedire che i non credenti imparino come causare e soprattutto come prevenire le malattie.

Mito della Dea Cerridwen

Oggi voglio parlarvi del mito sulla Dea Cerridwen. C’era una volta una strega di nome Cerridwen che aveva due figli. La figlia femmina era bellissima, quasi finta mentre il bambino, di nome Morfran, era brutto e stupido.

Cerridwen, stanca e addolorata che Morfran fosse così orribile che ricorse alle sue arti magiche e lo fece diventare in un grande bardo cosicché nessuno facesse caso alla sua bruttezza. Cerridwen cominciò a fare una magia e per farla mise nel calderone tante piante, e furono molteplici gli incantesimi che pronunciò. Un anziano signore cieco di nome Morda manteneva il fuoco acceso, aiutato da un ragazzino di nome Gwyon.

Questo Calderone della Saggezza e dell’Illuminazione doveva ribollire per un anno e un giorno e le prime tre gocce del suo contenuto avrebbero donato l’eterna sapienza, mentre il resto del liquido sarebbe stata una pozione mortale per chiunque.