Di libri sulla storia dei celti ce ne sono moltissimi ma alcuni sono decisamente più famosi di altri. Vediamo quali sono i 20 assolutamente da non perdere sull’argomento.

Di libri sulla storia dei celti ce ne sono moltissimi ma alcuni sono decisamente più famosi di altri. Vediamo quali sono i 20 assolutamente da non perdere sull’argomento.

Oggi torneremo a parlare della Grande Dea Morrigan, dea della guerra e del sottuosuolo, divinità del karma e colei che insegna le arti magiche e stregonesche. Lavorare con questa Dea, porta non solo la sapienza dei segreti delle arti magiche, ma porta ad un lavoro interiore, facendo uscire le paure più inconsce e facendo quindi scoprire Se Stessi e la parte oscura di Voi.
L’anno nuovo è ormai iniziato e adesso non ci rimane che attendere con ansia l’arrivo della Befana che porta dolci a gradi e piccini. Esistono numerose leggende che riguardano la Befana, questa vecchina, dai vestiti rozzi che ingroppa alla sua scopa gironzola per il cielo durante la notte dell’epifania donando dolci. C’è chi vede la befana come una dolce nonnetta e chi la reputa una strega cattiva, ma realmente questa misteriosa donna anziana chi è?
Molti sono stati gli studi e le ricerche fatte, nel corso dei secoli, da studiosi e archeologi, per scoprire la vita dei popoli antichi come i celti ed i norreni. Sappiamo che questi popoli non ci hanno lasciato molto di scritto su cui lavorare, le loro tradizioni e il loro sapere, veniva perlopiù tramandato a voce, di generazione in generazione. Tutto ciò su cui siamo venuti a conoscenza, e su cui abbiamo tratto notizie, lo dobbiamo ai primi Romani. Colonizzati dal popolo celtico, i romani, hanno assimilato le loro divinità e ovviamente le ricorrenze religiose, nonché le opere d’arte. I norreni/germani hanno invece preso molto dal popolo celtico, sia come pensiero politico sia come pensiero culturale,

Oggi conosceremo Brigit, Triplice Dea e la più importante per i Celti. Pensate solamente che essa, ossia la sua figura sopravvisse durante il cristianesimo sotto le sembianze di Santa Brigitta, badessa di Kildare. Il nome significa eccelsa e altezza e originaria da Berg, ossia fuoco.
Il miglior luogo dove praticare il culto della Dea Madre, come ben sappiamo è il bosco, dove la natura esplode in tutta la sua bellezza, e la strega può rilassarsi e praticare i suoi riti protetta dagli alberi e dagli spiriti della natura, questa pratica però negli anni si è un po’ persa prediligendo posti chiusi, dove non si corrono rischi di fanatici, e dove puoi praticare senza occhi indiscreti.
In tempi antichi però il culto veniva svolto esclusivamente all’aria aperte di conseguenza, in quasi tutte le grandi civiltà d’Europa, vi erano numerosi boschi sacri. Ad esempio il bosco sacro di Nemi, chiamato Nemus Dianae, o più semplicemente Nemus. Il termine latino Nemus, come l’omonimo greco nemos, sottintende una foresta nella quale sono compresi dei pascoli e delle radure, vale a dire un bosco sacro. Nemesi era anche il nome in cui veniva chiamata Adrastea, una divinità degli alberi, ninfa del frassino e nutrice del sommo Zeus.

Oggi torno a parlarvi di una popolazione unica e d inimitabile, il popolo europeo degli antichi Celti (600 a.C.) , e dopo avervi precedentemente parlato della società, cultura e magia, voglio presentavi l’oroscopo celtico che ha come “segni degli alberi”.
L’albero rappresentava per loro il ciclo della vita e la possibilità di mettere in relazione le tre parti del cosmo: il sottosuolo (le radici), la terra (il tronco) e il cielo (la chioma).
I 21 alberi della cultura celtica caratterizzano ciclicamente le persone nate nei diversi periodi dell’anno.

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I 21 alberi della cultura celtica caratterizzano ciclicamente le persone nate nei diversi periodi dell’anno.

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