Altre morie di uccelli. E’ la volta di Roma!

Dopo gli esemplari americani, anche in Italia, esattamente a Roma, qualche giorno fa sono caduti dal cielo uccelli morti, ma questa volta merli femmine.

Oramai è una tragedia, da tutte le parti del mondo, questi poveri esseri continuano a morire, sembra un fenomeno inarrestabile che non è possibile ignorare.

Ogni volta si trova una scusa differente: per l’Arkansas si dice il freddo, Svezia i fuochi d’artificio, Faenza avvelenamento cianuro, Inghilterra fulmini, Romania Intossicazione etilica, Texas impatto con auto, ed ora a Roma, dove la causa del decesso di questo animali è ancora un incognita.

UFO, associazioni e fondazioni

Cosa c’entrano le associazioni e fondazioni con gli UFO? È presto detto. Nel corso della storia recente persone che hanno sostenuto di aver visto, o anche avuto contatti con alieni e altri pianeti ne hanno create coinvolgendo tante altre persone.

Primo fra tutto fu George King un ex tassista londinese che fondò nel 1956 il culto della Aetherius Society. King andava in trance e diceva di icevere messaggi dagli extraterrestri che, tra le altre cose, gli dissero che Gesù Cristo e altri santi non erano morti, ma vivevano su Venere.

King e i suoi fedeli credevano soprattutto nel potere della preghiera che li avrebbe salvati da catastrofi imminenti. Per farlo raggiungevano e vette più alte dei monti sulle quali pregavano innalzando le braccia al cielo e raccogliendo le preghiere in “batterie cosmiche” che proteggono la Terra.

Rennes-le-Château, la storia dell’Abate Saunière – parte seconda

Saunière entrò poi in contatto con alcuni circoli esoterici, cominciando ad interessarsi a quel campo di studi che la Chiesa non considera positivamente. Saunière non mancò di visitare anche il Louvre a parigi, dove erano esposte le opere del pittore Nicolas Poussin.

Ad attrarre la sua attenzione era il dipinto “I pastori d’Arcadia”, che raffigura tre pastori che osservano il coperchio di un sepolcro su cui sono incise le parole “Et in Arcadia ego”, “Io sono in Arcadia”. Secondo alcuni studiosi, il sarcofago sarebbe esistito realmente, e a poca distanza da Rennes Le Chateau.

Il sarcofago venne comperato da un americano, e fu fatto saltare in aria con la dinamite nel 1988 dal suo proprietario, stanco di avere continuamente sulla sua proprietà turisti provenienti da Rennes Le Chateau con in mano la fotocopia del dipinto di Poussin per un confronto diretto.

Rennes-le-Château, la storia dell’Abate Saunière

Oggi torniamo a parlare di Rennes-le-Château. Andiamo avanti nel tempo, più esattamente al 1 giugno del 1885, quando l’abate François Bérenger Saunière venne nominato parroco del paese.

A Saunière venne anche affidato il compito di restaurare la chiesa del paese, ma il comune, non possedendo i denari sufficienti per i lavori di restauro disse al parroco di arrangiarsi a trovare gli altri soldi.

Una cospicua donazione venne fatta dalla marchesa di Chambort, che diede la somma di 3000 franchi oro; il comune sostenne il parroco con 1400 franchi oro e lo stesso Saunière ne anticipa 518 di tasca propria.

Nessie, storia e leggenda del mostro – parte I

Vi ho raccontato che la Valle dove ora c’è il lago di Loch Ness era rigogliosa e verde, con il pozzo da cui prendevano l’acqua e come racconta la leggenda dovevano sempre richiuderlo. A lasciarlo aperto fu la donna per salvare il suo bambino ed il pozzo vomitò l’acqua che coprì l’intera vallata.

Le genti scapparono sulle montagne  mormorando in tono lamentoso: “tha loch ‘nis ann” (traduzione: adesso è un lago!), da qui venne il nome del lago, Loch Ness appunto. Le persone sono fermamente convinte che il lago sia sotto una maledizione e dimora del mostro.

George Van Tassel e gli alieni

Torniamo a parlare di alieni. Ricordate George Adamsky e Bethurum con il loro contatti alieni? In quel periodo moltissime persone sostenevano di aver avuto incontri con le creature extraterrestri.

Nel 1954 George Van Tassel, un quarantaduenne, dirigeva l’aeroporto di Giant Rock, nel deserto californiano del Mojave. Qui cominciò a costruire una macchina a forma di cupola, alta quattro piani, che chiamò Integratron.

Adam Kandmon chi è?

 Adam Kandmon un uomo misterioso che dal 2009 sta riscuotendo un discreto successo per le sue parole di pace e amore che trasmette inizialmente tramite radio lo zoo di 105 e poi anche tramite TV.

Di lui non si sa molto, si sa che ha circa trent’anni il suo vero nome non è Adam Kandom, ma questo è solo un sopranome datogli da piccolo, infatti il nome deriva da Adamo di Adamo ed Eva.

I suoi famigliari non hanno mai avuto origini religiose e non hanno nemmeno schieramenti politici, loro e lui stesso vivono in libertà senza rispettare alcunché religione, ma solo inseguendo un credo quello dell’altruismo e di amore verso il prossimo. Secondo il suo pensiero Dio è uno solo per tutti i popoli e ci ama e ci conforta tutti senza distinzione di razza. Le religioni ci dividono e fanno scatenare violenze e incomprensioni, ognuno vorrebbe far valere i suoi valori, ma il vero valore è solo uno l’AMORE per il prossimo. Diavolo deriva dalla parola Diabolus che significa dividere, per non farsi che arrivi l’apocalisse dovremmo fare solo un’unica cosa, essere altruisti donare il cuore e la bontà a quelli più deboli e sfortunati, ma senza pretendere ringraziamenti, se ci divideremo faremo solo il valore del Diavolo. Il mondo è nelle nostre mani da sempre, se vogliamo far cessare tutto questo dobbiamo metterci insieme tutto con il cuore e contrastare le persone che cercano di dividere e creare discrepanze dell’ambiente.

Rennes-le-Château, la storia del sito

Oggi torneremo a parlare di Rennes le Chateau. Nel 1908, Antoine Fagès descrive così il paesaggio che si osserva dalla sommità della collina di Rennes:

Possiamo vedere gli strati rosso scuro del Daniano perdersi verso Campagne, a sud verso Granès e a nord, sprofondare, nel terziario, in una località detta Pastabrac. Questi terreni sono fortemente caratterizzati dalle ossa di Trilonosauro che si trovano spesso associate a pezzi di carapace di tartaruga. […] Uno scavo di tre metri è stato già iniziato a Sud, ed è stato rinvenuto un ossario che si estende per diverse centinaia di metri. Gli scheletri sono distesi e sovrapposti su sei/otto strati e orientati da Est a Ovest. Monsieur Tisseyre vi ha trovato due orecchini di bronzo. È forse una sepoltura risalente ad antiche guerre? La grande quantità di ossa che vi si trova non offre grandi ricchezze; forse il futuro riserverà interessanti scoperte.

Lo scenario archeologico secondo Christian Raynaud, è risalente ad un insediamento d’epoca paleolitica sulla sommità di Rennes-le-Château.

Morag, Champ e altri cugini, mostri lacustri – II

Il mostro di Okanagan venne alla fine ritenuto solamente una superstizione indigena per molto tempo. Negli anni Venti però vi furono parecchi avvistamenti. Tutti parlavano di una bestia innocua e invece di temerla la ritenevano bizzarra.

Al mostro venne dato un nuovo e curioso nome, Ogopogo e nel 1983 venne messo in palio dalla Pro Loco un milione di dollari per chi ne avesse portato le prove dell’esistenza, ma in effetti era solo una burla per attirare turismo.

Filiberto Caponi, ed il misterioso caso dell’extraterrestre del 1993

Oggi voglio parlarvi di Filiberto Caponi, un signore di Ascoli Piceno, per l’esattezza di Pretare d’Arquata che nel 1993, a soli 23 anni è diventato famoso per aver fotografato un umanoide extraterrestre con la sua Polaroid 660.

La creatura fotografata da Caponi era alta circa 70 centimetri, aveva una testa sferica, e la bocca con un’intensa salivazione, non aveva orecchie, gli occhi, a differenza di quello che normalmente si dice erano piccoli ed obliqui, la pelle scura ruvida e delle braccia piccole, gambe muscolose con due dita dei piedi e due tubi sul torace.

Il caso fu studiato dal CUN e dal CETI. Il 9 maggio 1993 Caponi notò vicino la sua abitazione qualcosa sul terreno, che si lamentava e che in un primo momento gli sembrò un animale, ma quando lo provò a muovere l’essere si alzò mostrando di avere i piedi, due braccia ma nel giro di pochi secondi saltò sul muretto e corse a velocità sostenuta.

Morag, Champ e altri cugini, mostri lacustri – I

I mostri hanno sempre fatto parte del folclore dei popoli, quelli lacustri non sono da meno e ci sono regioni che sono disseminate di laghi, grandi o piccoli che siano. Gli scozzesi non hanno fama di essere creduloni, ma affermano di aver scoperto una mezza dozzina di creature nei loro laghi.

Ne hanno così tanti che non è difficile. Il lago Morag divenne famoso nella seconda metà del secolo scorso per il mostro Morag, spuntato all’improvviso, ma avvistamenti sono stati rilevti anche in laghi scandinavi, irlandesi, siberiani e persino africani.

Avvistamento UFO in Texas nel 1980

Era una notte buia e tempestosa… così iniziano alcune storie e più o meno anche questa. Due donne erano in viaggio in una notte gelida e umida di dicembre su una strada del Texas, con loro a bordo il bimbo di sette anni, Colby.

Il riscaldamento era al massimo mentre tornavano a casa dopo essere state in una cittadina ad una ventina di chilomentri Houston. Fu il bambino a vedere nel ciolo qualcosa di strano e ad attirare l’attenzione delle due donne su di esso.

Il famoso mostro di Loch Ness II

Ci eravamo fermati al giorno in cui San Colombano, missionario irlandese trovò uomini a seppellire un cadavere dilaniato da una bestia stranissima simile ad una enorme rana. Il Santo poi in quell’occasione salvò un altro nuotatore impnendo al mostro di ritirarsi.

Questa però sembra solo un racconto della tradizione e leggenda perchè pare che nessun incidente si sia mai in realtà verificato nel Loch Ness, chiunque sia il “mostro” non è pericoloso per l’uomo.

Lo specchio strumento magico

Lo specchio come sappiamo rispecchia quello che davvero noi siamo e soprattutto rispecchia la nostra anima, esso assimila tutto il nostro essere, assimila ogni storia e vita.

Ogni immagine però, anche se apparentemente uguale viene distorta, ad esempio la parte destra diventa la sinistra, quindi diventa quasi una realtà illusoria, un mondo rovesciato.

L’uomo preistorico, che vedeva la propria immagine riflessa nell’acqua di un lago o di uno stagno, riteneva che si trattasse di un altro sé, di conseguenza qualunque disturbo arrecato al riflesso poteva significare un pericolo per la propria salute. La credenza si rinforzò con l’arrivo degli specchi: qui, vedendo la propria immagine distorta e spezzata nei frammenti di vetro rotto si pensò che portasse sfortuna e quindi era solito cambiarlo immediatamente senza specchiarsi in quei frammenti, cosi evitando che la persona potesse aver qualche danno, da qui anche la credenza che rimane ancora oggi che la rottura dello specchio porti sfortuna.