
Per gli Indù l’esistenza terrena di ogni uomo, o meglio, spirito, è un susseguirsi di vite, un viaggio dell’anima che utilizza il corpo per apprendere la conoscenza. Secondo loro l’anima può incarnarsi sia in un corpo di uomo che di animale. Al ciclo di nascita, vita e morte si pone termine solamente con l’illuminazione.
A questo punto l’anima si ricongiunge all’anima eterna ed universale. Il luogo privilegiato per raggiungere l’illuminazione è la città santa di Varanasi, a nord dell’India. Questa era ritenuta l’abitazione del dio Shiva e il luogo dove, dalla crosta terrestre sarebbe emersa la colonna di luce depositaria di tutti i segreti della trascendenza.
L’importanza della città è anche sottolineata dalla sua posizione, sulle sponde del sacro fiume, il Gange. Purificarsi nelle acque del fiume sacro a Varanasi oppure bere l’acqua del fiume proprio in quel punto, toglie i peccati della vita presente, che si sta vivendo, o anche di quelle passate, le sue sponde sono per questo disseminate di templi e scalinate che conducono all’acqua.

