La magia e i sogni per i buddhisti

 La filosofia buddhista è un po’ troppo complicata per chi si avvicina da poco, troppe cose da sapere, senza saper nemmeno da dove iniziare. I giorni scorsi vi ho elencato alcune delle parole che spesso incontriamo quando ci viene spiegato com’è la filosofia buddhista, abbiamo capito che la loro non è una vera e propria religione, loro credono nel cosmo “Akasha” un cosmo pensante e intelligente che sa tutto ciò che è accaduto e tutto ciò che deve accadere, non ha quindi un volto, di conseguenza non possiamo definirlo un Dio. Abbiamo capito anche che per loro è molto importante il karma, e i debiti karmici, ma oggi vedremo come vendono loro la magia e i sogni.

Il dizionario buddhista

 Proseguiamo con le parole trovate solitamente nel buddhismo, parole quasi impronunciabili, ma che servono per farci capire come loro vedono il mondo sulla terra e sopratutto come vedono le divinità e il mondo dell’aldilà.

Il dizionario buddhista II parte

 Oggi, come sabato, proseguiremo con l’argomento del significato sulle parole utilizzate nella filosofia buddhista, che, come già detto sono importanti capire, per chi è interessato a seguire la filosofia buddhista ma anche per chi è solo curioso e avido di sapere.

Il dizionario buddhista

 Solitamente chi si avvicina al buddhismo, o semplicemente vuole capirne la filosofia, trova difficile comprendere le tantissime parole lunghe e complicate che ci sono, molti abbandonano proprio per questo motivo, altri, quelli più tenaci e davvero interessati, cercano ti comprenderne il significato, ma molte volte anche il significato è poco chiaro. Oggi parleremo proprio del significato delle parole più frequenti che ci troviamo davanti quando parliamo di buddhismo. Aggiungo che il significato di alcune parole che sto per elencarvi sono state tratte dal libro di T. Lobsang Rampa intitolato “La saggezza degli antichi”, lo scrittore era un buddhista e ha dato la vita allo spiritismo e all’elevazione spirituale, di lui sono famosi altri libri, a mio parere tutti molto interessati, ma di questo semmai ne parleremo in un altro post.

Meditazione: scoprire la vostra Dea affine

 Come promesso qualche giorno fa, oggi vedremo una bellissima meditazione presa dal libro “Giovani Dee” di Catherine Wishart, utilissima per chi vuole scoprire la propria dea affine, la propria dea nascosta. E’ normale per chi è consapevole della propria Dea affine, di non farsi influenzare ma seguire passo passo le parole della meditazione, dovrete ovviamente essere aperti a tutto ciò che potrete vedere, simboli, immagini,volti e cosi via. Leggete più volte la meditazione cosi da ricordarvi ciò che dovrete visualizzare. Non abbiate paura di scoprire ciò che siete realmente ma apritevi totalmente.

Meditazione con la Dea Kuan Yin II parte

 …Continua la meditazione con la Dea Kuan Yin.

Riempite tutto il corpo, lentamente, della sua essenza, partite dalla corona, poi la testa e le orecchie, sentite l’essenza della dea che vi stordisce dolcemente, spostate questa essenza in gola, riempite l’intera zona del collo, davanti e dietro. L’essenza e di colore bianco e vi avvolge, dal collo scende verso il basso, attraverso le spalle, la tensione, che solitamente c’è in questa parte del corpo, si rilassa, non c’è più peso e vi sentite leggeri. Spostate l’essenza giù nelle braccia, lentamente fino ai gomiti, e poi negli avambracci, nei polsi, nel palmo della mano, e infine nelle punte delle dita, sentite anche qui, che i muscoli si rilassano e si animano con l’essenza della Dea Kuan Yin. Spostate l’essenza dalla spalle fino giù nel petto e nel vostro addome, nelle costole e nella zona dello stomaco, poi l’essenza luminosa prende tutta la schiena la spina dorsale, distendendola, rigenerandola da qualunque dolore. Vi sentite leggeri, senza il peso corporeo che vi spinge verso il basso.

Meditazione con la Dea Kuan Yin

 In tutto il trambusto della vita quotidiana, a volte si ha bisogno di mollare tutto e rilassarsi, di lasciare fuori i problemi che ci assillano, e stare per un po’ in silenzio con se stessi. Oggi vederemo una meditazione dedicata alla Dea Kuan Yin, dea giapponese, della pietà e della misericordia, il suo nome significa “Colei che ascolta le sofferenze degli uomini”, si dice che solo nominando il suo nome ad alta voce, ci si avverte un senso di pace, infatti la dea, dona l’amore incondizionato, la pace interiore dello spirito, e allieva le sofferenze degli uomini.

La figura del prete esorcista

 Abbiamo spesso parlato di esorcismo, di come si esegue il rituale, quali sono le giuste parole da dire, qual’è la posizione delle mani e del corpo, ma abbiamo dimenticato di dare una piccola occhiata alla figura del prete esorcista, fondamentale per far si che l’esorcismo avvenga.

L’affondamento del Titanic: incidente o complotto? II parte

 C’erano un certo numero di uomini potenti che non erano a favore della “Federal Reserve Bank” come ad esempio Benjamin Guggenheim, Isa Strauss e John Jacob Astor che erano gli uomini più ricchi del mondo e che quindi avrebbero sicuramente avuto il potere di impedire la costruzione della banca e i distruggere gli scopi dei gesuiti, cosi furono persuasi e incoraggiati a salire sulla grande e bellissima nave.

L’affondamento del Titanic: incidente o complotto?

 Intorno alla tragedia del Titanic sono state diffuse numerose teorie su quale fosse il reale motivo dell’affondamento della nave, c’è chi dice che sia stato un tragico incidente, chi dice che è affondato per colpa degli ufo, e molti in America danno la colpa ai gesuiti. Ora voi penserete, cosa centrano i gesuiti in tutto questo? Beh secondo un sito americano centrano eccome e ora vedremo il perché.

Il talismano di Bathym

 Bathym è una dei 72 demoni del lemegeton, è questo talismano che oggi vedremo, crea uno scudo psichico, una potente barriera di protezione contro gli incubi e i vampiri astrali.

Alchimia: l’attenzione divisa

 Oggi continueremo a parlare di alchimia, più precisamente, proseguiremo con il vedere gli esercizi per “l’aspirante alchimista”. Sabato abbiamo visto un esercizio per ricordarsi di essere presente nella giornata, non solo con il corpo ma anche con la mente. Prendersi piccoli spazi della giornata per ricordarsi di non far funzionare il corpo meccanicamente, ma di far funzionare assieme ad esso anche la mente.