Bigfoot, avvistamenti alla fine degli Anni ’70 – II

Continuiamo a raccontare la storia di Piedone e di Patterson. Eravamo rimasti al punto in cui Patterson appunto era andato nella foresta armato di telecamera e si era appostato per fotografare la creatura, ma non era riuscito che a fare un brevissimo filmato perdipiù molto mosso.

Difficile da seguire proprio perchè sfuocato mostrava una figura robusta con le spalle grandi e le mammelle pendule, interamente ricorpera di pelo rossiccio tranne che sui palmi delle mani.

Dal Bigfoot all’abominevole uomo delle nevi

Secondo gli scienziati ormai tutti i grandi animali sono stati schedati e catalogati e gli zoologi ritengono che il mondo sia gà stato esplorato in lungo e in largo rendendo impossibile che una creatura grande come il Sasquatch possa ancora nascondersi.

Inoltre con i satelliti che spiano in ogni angolo della Terra fotografando, se ci fosse qualcosa lo avrebbero trovato. Eppure avvistamenti di strane creature continuano a susseguirsi e sembrano anche essere attendibili.

I tredici teschi del destino

Oggi vorrei parlare di una scoperta e di una leggenda Maya che narra di 13 teschi dai poteri misteriosi, si dice che quando si troverà l’ultimo teschio avverrà un cambiamento radicale sulla terra e un ulteriore evoluzione della conoscenza umana.

Secondo la leggenda Maya tramandata oralmente, nel mondo, seppelliti e nascosti, ci sono 13 teschi di quarzo puro che nasconderebbero informazioni sulle origini del mondo e il destino dell’umanità, sempre secondo la leggenda quando i 13 teschi saranno tutti scoperti e riuniti scateneranno un potere immenso che porterà la conoscenza a tutti gli umani, a patto però che siano evoluti abbastanza da farne buon uso.

Attualmente però sono stati rinvenuti solo 4 teschi, che hanno ognuno dei misteriosi poteri magici; il primo ad essere scoperto fu nel 1926 nella terra dei Maya, esattamente nei pressi della “città delle pietre cadute” Lubaantun, la figlia del archeologo Frederick Albert “Mike” Mitchell-Hedges, trovò un teschio di cristallo che risaliva a quattromila anni prima, in condizioni perfette senza nessuna usura o graffio, il teschio pesava cinque chilogrammi. Dopo attenti analisi si scopri che il teschio era stato creato senza alcun attrezzo, si pensò che fosse stato modellato solo con della sabbia, ma per fare ciò ci sarebbero dovuti essere degli esperti artigiani, che avrebbero lavorato giorno e notte generazione dopo generazione, e ci avrebbero impiegato più di tremila anni per terminare l’opera. Il teschio inoltre se lo si guarda nelle orbite si possono intravedere dei fuochi e a volte ad un occhio più attento anche delle immagini, ma questo per gli studiosi è solo suggestione ed un effetto di luci creato dalla pietra.

Nessie, storia e leggenda del mostro – parte III

Continuiamo a parlare di Nessie e in particolare del suo avvistamento da parte di George Spicer. L’uomo d’affari, che come dicevamo stava viaggiando con la moglie, passava in macchina vicino al lago quando lo vide.

Disse che si trattava di un animale lungo circa sette metri e dal collo lunghissimo, affermò che gli aveva attraversato la strada tenendo tra le fauci un agnellino o qualcosa di simile.

Lo descrisse somigliante ad una specie di drago o animale prestorico. Alcuni mesi dopo un gruppo di persone sedute in una sala da the che si affacciava sul lago affermarono di aver scorto il mostro che assomigliava ad un grosso serpente con due gobbe e una grossa coda, muoversi nell’acqua.

Nessie, storia e leggenda del mostro – parte II

Ma come sarebbe arrivato Nessi nel lago da cui prende il nome? Le uniche vie d’acqua che collegano il lago al mare sono il Canale di Caledonia che fu aperto alla navigazione nel 1822 e il fiume Ness che porta l’acqua.

Il canale è interrotto da parecchie chiuse che si aprono solamente al passaggio delle imbarcazioni è quindi impossibile che Nessie sia passato di qui, inoltre il fiume è troppo basso perchè possa essere percorso da un animale della stazza che si suppone sia il mostro.

Nessie, storia e leggenda del mostro – parte I

Vi ho raccontato che la Valle dove ora c’è il lago di Loch Ness era rigogliosa e verde, con il pozzo da cui prendevano l’acqua e come racconta la leggenda dovevano sempre richiuderlo. A lasciarlo aperto fu la donna per salvare il suo bambino ed il pozzo vomitò l’acqua che coprì l’intera vallata.

Le genti scapparono sulle montagne  mormorando in tono lamentoso: “tha loch ‘nis ann” (traduzione: adesso è un lago!), da qui venne il nome del lago, Loch Ness appunto. Le persone sono fermamente convinte che il lago sia sotto una maledizione e dimora del mostro.

Morag, Champ e altri cugini, mostri lacustri – II

Il mostro di Okanagan venne alla fine ritenuto solamente una superstizione indigena per molto tempo. Negli anni Venti però vi furono parecchi avvistamenti. Tutti parlavano di una bestia innocua e invece di temerla la ritenevano bizzarra.

Al mostro venne dato un nuovo e curioso nome, Ogopogo e nel 1983 venne messo in palio dalla Pro Loco un milione di dollari per chi ne avesse portato le prove dell’esistenza, ma in effetti era solo una burla per attirare turismo.

Morag, Champ e altri cugini, mostri lacustri – I

I mostri hanno sempre fatto parte del folclore dei popoli, quelli lacustri non sono da meno e ci sono regioni che sono disseminate di laghi, grandi o piccoli che siano. Gli scozzesi non hanno fama di essere creduloni, ma affermano di aver scoperto una mezza dozzina di creature nei loro laghi.

Ne hanno così tanti che non è difficile. Il lago Morag divenne famoso nella seconda metà del secolo scorso per il mostro Morag, spuntato all’improvviso, ma avvistamenti sono stati rilevti anche in laghi scandinavi, irlandesi, siberiani e persino africani.

Il famoso mostro di Loch Ness II

Ci eravamo fermati al giorno in cui San Colombano, missionario irlandese trovò uomini a seppellire un cadavere dilaniato da una bestia stranissima simile ad una enorme rana. Il Santo poi in quell’occasione salvò un altro nuotatore impnendo al mostro di ritirarsi.

Questa però sembra solo un racconto della tradizione e leggenda perchè pare che nessun incidente si sia mai in realtà verificato nel Loch Ness, chiunque sia il “mostro” non è pericoloso per l’uomo.

Una leggenda delle Highland del 1600 – III

La contessa si arrabbiò molto per le parole di Odhar che disonoravano il marito e gli disse che lo avrebbe fatto giustiziare sul rogo. Il conte seppe dell’esecuzione e si affrettò a tornare, sapendo che la profezia era corretta, l’uomo era davvero tra le braccia dell’amante in un sontuoso palazzo.

Quando Odhar comprese che la contessa non avrebbe rinunciato ai suoi propositi urlò la sua ultima profezia nella quale predisse il futuro della loro casata: solo morte e distruzione per la stirpe dei Seaforth.

Una leggenda delle Highland del 1600 – I

Erano gli inizi del 1600 e una contadina se mpliciotta dell’isola di Lewis, nelle Highland, stava pascolando la sua mandria vicino ad un vecchio cimitero quando all’improvviso le pietre delle tombe cominciarono a tremare.

La signora Mackenzie era piuttosto spaventata e impietrita e rimase ad osservare le pietre rovesciarsi con fragore e dalle tombe uscire gli spiriti dei morti, fantasmi che se ne volarono via.

L’altra storia di Lilith la Luna nera

Oggi torneremo a parlare di Lilith, il cui nome deriva da un’antica dea mesopotamica associata all’aria e alle tempeste (lil-itu) nonché una trasposizione negativa della buona Ninlil.

Per conoscere bene Lilith e bisogna prima esaminare come le differenti civiltà la vedevano, cominciando dalla mitologia babilonese in cui è descritta come un demone a capo di una triade intenta a disturbare il sonno dei neonati portandoli alla morte. Questa interpretazione è quella dominante su Lilith, alcune fonti bibliche e talmudiche dicono che sia una presenza demoniaca.

L’interpretazione più interessante è data dalla Qabalah e precisamente dal Libro dello Splendore dove viene raccontata una versione della Creazione differente da quella canonica.

Epifania, leggende cristiane

Attorno alla data del sei gennaio gravitano parecchie storie, miti e leggende, un pò come accade per il venticinque dicembre. Se in quella data si fa cadere la nascita di Cristo il sei gennaio sarebbe il giorno in cui è stato battezzato, secondo la relizgione cristiana.

è anche il giorno in cui è stato raggiunto dai Tre Magi che gli hanno portato i doni, dall’apparizione della Stella di Betlemme, dall’incontro con la Befana. Ogni cultura o popolo segue poi le sue credenze religiose a festeggia di conseguenza.